Joe Biden ha comunicato il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca, annunciando che sosterrà la sua vice Kamala Harris per ottenere la nomination democratica e sfidare Donald Trump alle prossime elezioni.
“E’ stato il più grande onore della mia vita servire come vostro presidente. E mentre era mia intenzione cercare la rielezione credo che sia nell’interesse del mio partito e del Paese che io mi dimetta e mi concentri esclusivamente sull’adempimento dei miei doveri di presidente per il resto del mio mandato”, ha scritto Biden in un post su X, facendo sapere di voler parlare alla nazione la prossima settimana per spiegare meglio le ragioni della sua decisione. Nel frattempo, concluderà regolarmente il suo mandato presidenziale, anche se ora i repubblicani chiedono le dimissioni immediate, ritenendo che sia inidoneo anche a continuare a ricoprire l’attuale incarico di presidente.
“Sono onorata di avere l’appoggio del presidente e la mia intenzione è vincere questa nomination. Questi non sono tempi normali e queste non saranno elezioni normali. Ma questa è la nostra America e io ho bisogno di voi in questa battaglia”. Lo scrive Kamala Harris in uno dei suoi primi messaggi di raccolta fondi.
A tal proposito, sono salite a 46,7 milioni di dollari le donazioni raccolte dal partito Democratico sulla piattaforma ActBlue dopo l’annuncio del ritiro di Biden. È il più alto importo di donazioni registrato in un solo giorno nelle elezioni 2024, dopo che Biden ha rinunciato a correre per il secondo mandato.
Intanto, “nessuno in questo momento sta lavorando dietro le quinte per sfidare la vicepresidente Kamala Harris”. Lo riferiscono fonti vicine a Gavin Newsom e Gretchen Whitmer a Cbs. I nomi dei governatori della California e del Michigan sono circolati come possibili sostituti di Joe Biden.
Avvocata, Harris ha 59 anni ed è californiana. È figlia di una biologa di origine indiana e dell’economista giamaicano Donald Harris. È sposata dal 2015 con Douglas Emhoff, un ebreo, anche lui avvocato. La coppia non ha figli, ma Cole ed Ella, nati dal precedente matrimonio di Emhoff, sono per Harris molto più di due semplici figli acquisiti. Harris è una cristiana appartenente alla chiesa battista nera, ma è stata educata dalla madre alla cultura induista, oltre a convivere con l’ebraismo del marito. Lungo la sua carriera ha lavorato come vice procuratrice distrettuale della Contea di Alameda, dal 1990 al 1998. È stata procuratrice distrettuale in California per due mandati (2011-2017), diventando la prima donna e prima afroamericana a raggiungere tale obiettivo. Sfidante di Biden nelle primarie democratiche per la Casa Bianca del 2020, è stata scelta poi dall’attuale presidente come propria vice. Era molto vicina a Beau Biden – il figlio del presidente morto nel 2015 – suo collega come procuratore generale in Delaware. Harris è diventata la prima donna a occupare la seconda più importante carica negli Stati Uniti, nonché la prima afroamericana e la prima asiatica americana in quella posizione. Durante il suo mandato, si è occupata soprattutto di riforma della giustizia penale, assistenza sanitaria, immigrazione e diritto di voto. I repubblicani hanno spesso attaccato Harris per il suo ruolo nella gestione della situazione al confine tra Stati Uniti e Messico, tema trainante della campagna di Trump. Harris si è però occupata in prima persona anche della battaglia in difesa del diritto all’aborto. I suoi consensi rimangono comunque incerti e anche secondo i sondaggi deve fare i conti con un gradimento che non ha mai raggiunto altissimi livelli.