Cesa (Caserta) – In un momento in cui la comunità internazionale è sempre più consapevole delle sfide legate ai cambiamenti climatici, la delegazione della Pro Loco di Cesa, composta da Michele Autiero ed Angela Oliva, insieme all’associazione Pris, ha partecipato a un incontro presso la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) con il direttore dell’Ufficio Ocb, Kaved Zahedi.
L’incontro si è concentrato sulla presentazione dei paesaggi rurali di interesse storico iscritti al registro della rete rurale del Masaaf e delle loro peculiarità oltre allo studio delle prospettive di soluzioni locali per promuovere la conservazione di sistemi agricoli tradizionali di importanza globale. La Fao, infatti, riconosce e sostiene i sistemi agricoli di rilevanza globale che combinano biodiversità, resilienza ecologica e valore culturale per rafforzarne le capacità nel conservare e gestire i Giahs per generare reddito ed aggiungere valore economico ai beni e ai servizi di tali sistemi.
Un sistema, quello delle Alberate aversane, che rappresenta un esempio di agricoltura sostenibile che testimonia l’interrelazione armonica tra uomo e natura basata sulla reciprocità capace di farsi motore di sviluppo dell’economia locale; ma che combatte quotidianamente per la sua sopravvivenza. Ciò che è emerso dalla relazione della delegazione della Pro Loco di Cesa è che all’interno di tale sistema un rapporto simbiotico lega il paesaggio naturale al più ampio contesto sociale; così come la comunità preserva tale ecosistema per la sua sussistenza, la sua conservazione fa affidamento sui saperi tradizionali e sulle pratiche sostenibili di queste stesse comunità. Si tratta di una ricca tradizione culturale essenziale per la conservazione e trasmissione di saperi e metodi tradizionali che contribuiscono a preservare le risorse naturali.
Tratti distintivi di un territorio e di una comunità intera che, come ha sottolineato il direttore Zahedi, potrebbe far eleva sul riconoscimento globale per l’importanza del sistema del patrimonio naturalistico e sul sostegno istituzionale per la loro salvaguardia facendo leva su azioni mirate come quella descritta dall’architetto Michele Autiero inerente la realizzazione del Parco Agricolo Urbano delle Alberate Aversane, che può offrire una soluzione concrete per affrontare le sfide ambientali globali legati, anche, ai cambiamenti climatici. La combinazione di pratiche agricole sostenibili e la valorizzazione del patrimonio culturale locale dimostrano che è possibile sviluppare modelli di sviluppo che siano allo stesso tempo redditizi e rispettosi dell’ambiente.