Aversa (Caserta) – Parco Pozzi horror. All’entrata già fa brutta mostra di sé la “panchina rossa”, simbolo delle donne vittime di femminicidio, ricettacolo di rifiuti vari lasciati da “zuzzusi” che lì sostano soprattutto la mattina.
A pochi metri la fontana che non zampilla più è attorniata da erba alta e residui di potature. I pochi e malconci giochi per i bambini sono sparsi nella “tundra” dove zompettano solo i colombi. Insomma, è il solito e triste spettacolo ferragostano nel Parco Pozzi.
Si sono perse le tracce anche del rimboschimento dello spazio confinante con via Tristano, dove una volta c’era una lussureggiante pinetina divorata, poi, dalla cocciniglia. Ora lì ci sono solo delle erbacce secche e degli alberelli selvatici che stanno tentando tenacemente di sopravvivere.
Anche gli spazi attrezzati sono lasciati nell’incuria più totale, con quel campo assolato di pallacanestro che fa passare la voglia di giocarci sopra. Cartacce, bottiglie vuote di plastica dappertutto, residui di calcestruzzo e i soliti escrementi dei cani. Addirittura hanno incastrato dei bidoni di pittura all”interno di un albero secolare.
Il Parco Pozzi è stato più volte rimesso a nuovo con finanziamenti di milioni di euro, ma, poi, è ritornato sempre nella storica trascuratezza, nonostante proclami di politici locale e rabbiosi interventi di associazioni ambientaliste. Ora, non resta che sperare nella nuova amministrazione del sindaco Franco Matacena per ridare decoro a questo commovente, necessario e sfortunato polmone verde di Aversa. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA