Carinaro, Affinito risponde a Dell’Aprovitola su caso cimitero: “Illegittimo chiedere ai cittadini canoni arretrati”

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – Indossando i panni di un giocatore di tennis, l’ex sindaco Nicola Affinito risponde alle critiche sull’impianto di illuminazione nel cimitero rimandando la palla nel campo dell’amministrazione guidata da Annamaria Dell’Aprovitola, sperando che “la risposta non esca in fallo (fuori), altrimenti quelli che ne perderebbero sarebbero sicuramente i cittadini carinaresi”.

Secondo le accuse mosse dalla sindaca in carica, Affinito e il suo delegato dell’epoca, Mario Moretti (oggi consigliere di opposizione, ndr.), avrebbero determinato “un vulnus amministrativo di non poco conto, in quanto il pagamento del solo consumo dell’elettricità da parte dell’amministrazione andava affiancato all’affidamento esterno ad una ditta che provvedesse alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto elettrico, garantendo ai cittadini sicurezza e stabilità”.

Su questo Affinito risponde: “La mia amministrazione, a scadere della proroga del servizio nel giugno 2022, decise di non proseguire il servizio di fornitura di energia elettrica con ditta esterna e di non far gravare sui cittadini il relativo costo, accollandosi la spesa come amministrazione, e che fosse corretto che il contatore del cimitero comunale fosse di competenza dell’Ente. Altra cosa è la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto! Infatti, voglio ricordare ai cittadini che, come Ente, ci facemmo carico, in primis, della fornitura di energia elettrica, ma in occasione della festività dei defunti, nel novembre 2023, indicemmo una gara con affidamento ad una ditta per una fornitura straordinaria di croci come arredo al cimitero e anche per una manutenzione straordinaria all’impianto stesso”.

A parere di Affinito “non c’era necessità di produrre e/o di elaborare atti amministrativi. E’ fatto noto a tutti che l’Ente ha la possibilità di eseguire la fornitura di energia elettrica e/o eventualmente anche la manutenzione dell’impianto elettrico con propri mezzi (finanziari) e proprie risorse, in quanto ciò è stabilito dal regolamento di Polizia Mortuaria del cimitero comunale in vigore e che regola anche il servizio delle lampade votive fino  all’approvazione del nuovo regolamento del commissario prefettizio. Ciò è avvalorato dal fatto che lo stesso commissario prefettizio, prima di procedere con atto d’indirizzo per la gara, ha  manifestato la volontà di esternalizzare il servizio di fornitura e manutenzione a mezzo di delibera con poteri di Consiglio”.

Affinito chiede all’amministrazione Dell’Aprovitola e ai funzionari dell’Ente che “se veramente pensano che siano stati commessi errori amministrativi da parte della passata amministrazione, provvedessero immediatamente alla denuncia alle autorità competenti per chiedere il risarcimento agli amministratori passati che lo hanno causato e non farsi pagare dai cittadini”.

L’ex sindaco coglie, inoltre, l’occasione per ricordare che “nella nota da me pubblicata qualche settimana fa non hanno trovato risposte alcune considerazioni che rivolgevo alla nuova amministrazione. Innanzitutto, chiedevo come si può, alla luce di un regolamento approvato, che, all’articolo 6, detta la tempistica dell’attivazione del servizio, chiedere il pagamento per l’anno 2023; chiedevo se fosse corretto richiedere dei pagamenti ai cittadini per servizi resi gratuitamente dall’Ente per gli anni pregressi”.

Su questo punto, la sindaca Dell’Aprovitola ha spiegato che le somme recuperate relative alle annualità 2023 “non andranno a beneficio della ditta affidataria ma saranno interamente utilizzate e spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto, come del resto previsto nel contratto di appalto sottoscritto tra le parti”. Ad Affinito, tuttavia, “viene strano sentir dire che questi introiti dell’anno 2023 (circa 60 mila euro) servirebbero all’amministrazione per eseguire dei lavori sull’impianto elettrico del cimitero”. “Questo – sostiene l’ex primo cittadino – sarebbe un atto illegittimo, che non si rinviene né nel regolamento né nell’atto d’indirizzo del commissario prefettizio. Il commissario, e di questo ne sono certo, non si sarebbe mai sognato di incassare soldi per anni arretrati (atto di per sé illegittimo) né di chiedere il canone 2023 per poi utilizzare questi introiti per fare la manutenzione all’impianto. Allora mi chiedo come cittadino: quanto costa la manutenzione? In cosa consiste? Fornitura di nuove lampade più efficienti? Nulla di tutto ciò è riportato negli atti prodotti fino ad oggi o in un computo metrico o in un preventivo di spesa”.

Altra considerazione di Affinito: “Come mai si richiede solo il 2023 e non anche i 6 mesi del 2022?”. E ancora: “Può un concessionario di un servizio pubblico incassare somme di denaro in contanti e poi riversarle all’Ente?”. “A questo proposito – conclude Affinito – si vedano anche le ricevute rilasciate dalla ditta ai cittadini. Tale concessione porta nelle casse del Comune qualche aggio?”.

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