Gricignano (Caserta) – “La correttezza istituzionale tanto decantata è stata barattata col sistema di potere che accompagna l’amministrazione in carica”. Grida alla censura il gruppo di opposizione “Visione Comune” guidato dalla capogruppo Michela Caiazzo che, in un’intervista rilasciata a PupiaTv (guarda il video in alto), affronta la questione, già oggetto di scontro nell’ultima seduta del Consiglio comunale, delle restrizioni nella visualizzazione degli atti presenti nel protocollo informatico del Comune applicate dalla nuova amministrazione Lettieri allo scopo di tutelare la privacy degli atti. Restrizioni che consistono nella visualizzazione online dei soli dati di sintesi, mentre per ottenere gli allegati i consiglieri dovranno presentare apposita richiesta all’Ente.
Questione approdata anche in Parlamento con un’interrogazione rivolta al ministro degli Interni dal deputato di Fratelli d’Italia Marco Cerreto, secondo cui “la necessità di adeguare il proprio protocollo informatico ai principi ed alle regole eurounitarie per il trattamento dei dati personali non è da sola sufficiente a giustificare la privazione del diritto di informazione del consigliere, il quale deve essere comunque assicurato in forma integrale con l’individuazione, da parte del Comune, delle modalità che assicurino la trasmissione dei dati in tutta sicurezza”. “Tale improvvisa restrizione, in contrasto con l’attuale normativa ed anche con il regolamento comunale in vigore, priva di fatto i consiglieri comunali del diritto d’accesso ai dati del protocollo informatico, compromettendone fortemente il mandato rappresentativo”, sottolinea Cerreto che, pertanto, chiede al ministro Piantedosi “se e quali iniziative di competenza intenda adottare affinché il Comune di Gricignano, nel rispetto della Legge 267/2000 e del regolamento comunale in vigore, ripristini con immediatezza la consultazione integrale del protocollo informatico con tutti i documenti allegati in favore dei consiglieri comunali, individuando le modalità che assicurino la consultazione dei dati in tutta sicurezza”.
Consigliera Caiazzo, perché parlate di censura? “Premesso che non abbiamo nessuna intenzione di ostacolare l’attività amministrativa ma semplicemente di esercitare il nostro dovere di controllo, voglio sottolineare che i consiglieri comunali da sempre, a Gricignano, hanno avuto accesso al protocollo informatico in modo integrale. Negli anni ci sono stati dei tentativi di restrizione di questo protocollo, ma l’opposizione si è ribellata, anche quando tra quei banchi sedeva l’attuale sindaco Vittorio Lettieri. Questo fino a circa un mese fa quando ci è stato comunicato che non saranno più visibili gli allegati ma solo un elenco sintetico degli atti presenti nel protocollo informatico. Dopo qualche giorno addirittura non erano visibili né mettente, né destinatario, né oggetto del protocollo. Una censura esagerata e del tutto illegittima a mio avviso. Come opposizione abbiamo chiesto spiegazioni riguardo a questa censura e ci sono state delle risposte superficiali. E nonostante le richieste di accesso agli atti, così come è stato stabilito, ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta in merito e nessun atto ci è stato fornito”.
In pratica, lei, come consigliere, ha a disposizione un nickname e una password per accedere al protocollo informatico. Una volta inserite le credenziali, cosa visualizza nello specifico? “Fino a un mese fa la consultazione degli allegati di ogni protocollo. Adesso si vedono il mittente e il destinatario, mentre di alcuni protocolli neanche il mittente, né il destinatario e neppure l’oggetto, né tantomeno gli allegati”.
Quindi voi, anche attraverso l’interrogazione parlamentare, che cosa chiedete? “Intanto di poter accedere in modo organizzato al protocollo informatico e che ci venga fornita questa specificazione, perché noi, ad oggi, nonostante le richieste fatte, nonostante la documentazione prodotta, non abbiamo avuto nessuna risposta. Il tutto è stato giustificato con la privacy ma, dopo anche la richiesta di accesso agli atti, questa motivazione viene meno”.
In che modo, secondo l’amministrazione, verrebbe violata la privacy? “La privacy viene violata nel momento in cui l’accesso a quel documento avviene anche da parte di terzi. Ma, ad oggi, il gruppo di opposizione Visione Comune non ha mai reso pubblico nessun documento”.
Quindi, a vostro avviso, bastano le credenziali con cui accedete al sistema per garantire la tutela della privacy degli atti? “Il Comune è dotato di un controllo su chi accede al protocollo informatico, pertanto tranquillamente il dirigente dell’area sa chi ha avuto accesso a quel documento, in quale giorno e in quale ora. Non solo. Il consigliere comunale, proprio per la sua carica, è deputato al segreto degli atti, quindi probabilmente in passato era normale, di routine, portare fuori gli atti. Noi, però, non l’abbiamo mai fatto, io non l’ho mai fatto”.
Secondo lei, pertanto, ci sarebbe la volontà di non far visionare gli atti all’opposizione? “Sì, io penso che ci sia qualcosa da nascondere o quantomeno è questa la percezione, perché altrimenti non ci sarebbe motivo, visto che fino ad oggi abbiamo sempre consultato in modo integrale il protocollo informatico. Ma direi di più, la mia visione di questa restrizione è che la trasparenza e la correttezza istituzionale tanto decantata in realtà è stata barattata con il sistema di potere che accompagna questa amministrazione”.