Reati ambientali, sequestrate due aziende agricole nel Casertano

di Redazione

Due aziende agricole di Marzano Appio, nel Casertano, sono state sequestrate dai militari appartenenti ai Nuclei carabinieri Forestale di Roccamonfina e di Vairano Patenora che hanno dato esecuzione al decreto emesso dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura sammaritana.

Oltre al sequestro delle aziende il giudice per le indagini preliminari ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario per la gestione delle aziende. Nella fase delle indagini preliminari, le attività investigative, svolte con il supporto dei tecnici del Dipartimento Arpac di Caserta, hanno evidenziato che i due complessi aziendali erano “attività tecnicamente connesse”, con promiscuità nella gestione delle stesse. Inoltre, nel corso dei sopralluoghi sono state rilevate una serie di criticità ambientali di particolare gravità, tra cui lo stoccaggio incontrollato di reflui aziendali, l’immissione diretta di reflui nel Rio Caricaturo.

Riscontrata anche la presenza di un deposito nello spazio aziendale di rifiuti di varia natura (tra cui plastica, cartoni, materiale ferroso, gusci di uova rotte), non differenziati, presenza di cumuli di carcasse di galline e gusci di uova triturate; nella parte terminale del complesso aziendale vi erano diversi cumuli di rifiuti di differente tipologia (bombolette spray, rifiuti plastici, filtri di aria) oggetto di recente combustione.

Gli accertamenti hanno permesso quindi di riscontrare una gestione non conforme a Legge dei rifiuti speciali provenienti dalle attività imprenditoriali, sia nella fase di deposito, sia nella fase di smaltimento (effettuata anche attraverso la combustione degli stessi) e in assenza di autorizzazione alcuna. Le investigazioni hanno, inoltre, permesso di stabilire che nei due allevamenti erano allevati complessivamente oltre 80mila galline per cui risultava superato il limite dei 40mila posti pollame per il quale il Testo unico ambientale prescrive il conseguimento dell’Autorizzazione integrata ambientale. Inoltre, proprio la stessa Aia non è risultata in possesso dei legali rappresentanti delle due aziende.

Per impedire il protrarsi di queste condotte illecite, nei confronti dei due soggetti indagati, quali legali rappresentanti delle due società coinvolte, è stato operato il sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale ed è stato immesso contestualmente nel possesso dei beni sequestrati un amministratore giudiziario, che dovrà garantire l’osservanza delle norme in tema di corretta gestione dei rifiuti aziendali.

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