Teverola, opposizione chiede al Prefetto verifica legittimità convocazione Consiglio: “Caserta & Co. incapaci”

di Antonio Taglialatela

Teverola (Caserta) – Va oltre la scadenza legale, stabilita al 31 luglio, la seduta del Consiglio comunale convocata per il 6 agosto con all’ordine del giorno l’assestamento generale di bilancio. A segnalarlo sono i consiglieri dei due gruppi di opposizione “Teverola In Testa” (il capogruppo Dario Di Matteo, Pasquale Gnasso, Antonio Omar Menale) e “Teverola Sostenibile” (il capogruppo Alfonso Fattore e Pasquale Buonpane), i quali hanno scritto al Prefetto di Caserta chiedendo di “verificare la validità e la legittimità della convocazione del Consiglio comunale” e “la conformità dei punti iscritti all’ordine del giorno alle norme vigenti in materia”. Inoltre, hanno diffidato il Comune “affinché ponga in essere tutti gli atti necessari per sanare le irregolarità a tutela della stabilità economica del Comune di Teverola”.

“In data 30 luglio 2024 – scrivono i consiglieri – ci è pervenuta la convocazione del Consiglio comunale (prot. Gen. 14121/24), avente all’ordine del giorno il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, la variazione al bilancio di previsione, l’assestamento generale di bilancio e la salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2024”. “Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio – spiegano dalla minoranza – deve avvenire mediante deliberazioni del Consiglio comunale entro il 31 luglio di ogni anno”. “In assenza di proroghe, gli enti locali sono tenuti a verificare la salvaguardia degli equilibri di bilancio, nonché l’assestamento generale del bilancio entro il 31 luglio”.

“La notifica della convocazione del Consiglio comunale – continuano – è avvenuta in data 30 luglio 2024 e la celebrazione del Consiglio è prevista per il 6 agosto 2024, oltre la scadenza legale stabilita al 31 luglio”. Ma, sottolineano i consiglieri, “la mera convocazione antecedente alla data di scadenza prevista dalla normativa vigente non sana la mancata osservanza della scadenza stessa, che deve avvenire entro e non oltre il 31 luglio, salvo eventuali proroghe espressamente stabilite. Visto che il termine per l’approvazione degli atti, fissato al 31 luglio, è ampiamente noto all’Ente e, pertanto, non riveste alcun carattere di urgenza…l’eventuale giustificazione della convocazione oltre i termini a causa del deposito del parere del revisore dei conti, avvenuto il 30 luglio, risulta infondata”.

“Si deve osservare – spiegano ancora dall’opposizione – che il parere del revisore, per la sua redazione, richiede la previa ricezione delle relazioni dei singoli uffici, le quali sono state inoltrate con grave negligenza solo in data 24 e 25 luglio. Pertanto, il ritardo nella presentazione del parere non può essere considerato un giustificativo valido per la convocazione del Consiglio comunale oltre i termini previsti, giacché tale ritardo è direttamente imputabile alla gestione tardiva delle relazioni da parte degli uffici competenti. Inoltre, il parere del Revisore (prot. 14219 del 30 luglio 2024), si esprime parzialmente in senso favorevole, sollecitando l’Ente ad intraprendere immediatamente le procedure per il recupero dei residui attivi, nonché evidenziando il potenziale rischio di contenziosi, i quali potrebbero cagionare rilevanti danni economici, compromettendo in tal modo la stabilità finanziaria dell’Ente stesso”.

Pertanto, i consiglieri ritengono che “la convocazione del Consiglio comunale prima del 31 luglio 2024 appare come un espediente formale volto a rispettare il regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, il quale risulta comunque violato. I termini per la trattazione dei punti all’ordine del giorno scadevano il 31 luglio. La mera convocazione prima della scadenza non sana l’irregolarità, poiché l’approvazione degli stessi doveva necessariamente avvenire entro tale data”. “La convocazione – proseguono – prevede all’ordine del giorno l’assestamento generale di bilancio, consistente nell’aggiornamento delle previsioni di bilancio, e una variazione del bilancio di previsione finanziario 2024/2026. Occorre evidenziare che la convocazione risulta viziata. Gli atti sono stati messi a disposizione dei consiglieri comunali solo nei due giorni successivi alla convocazione del Consiglio comunale (1 agosto) e cinque giorni prima della celebrazione dello stesso (6 agosto), in violazione del regolamento del Consiglio comunale. Considerato che il Consiglio tratta punti relativi all’assestamento generale di bilancio e alle annesse variazioni, e quindi di attività inerenti al bilancio di previsione, per estensione dovrebbe applicarsi l’articolo 52, il quale dispone che: ‘Il termine, non inferiore a 15 giorni anteriori alla riunione prevista per l’esame, entro il quale sono presentati al Consiglio comunale, in apposita adunanza, gli schemi del bilancio annuale di previsione, della relazione previsionale e programmatica, del bilancio pluriennale […]’”.

Dall’opposizione sostengono, poi, che “il Consiglio comunale, trattando punti all’ordine del giorno attinenti al bilancio di previsione, per estensione, non dovrebbe ammettere la trattazione di interrogazioni, come disposto dall’articolo 65, comma 4: ‘Nelle adunanze in cui sono iscritti all’ordine del giorno argomenti quali lo statuto, il bilancio preventivo, il rendiconto, il piano regolatore e le sue varianti generali, non è ammessa la trattazione di interrogazioni’. A prescindere dalla violazione normativa, occorre altresì sottolineare l’eccezionalità della trattazione delle interrogazioni in quanto, trattandosi di questioni di natura puramente politica. Inserirle all’ordine del giorno in una seduta consiliare prevista per il 6 agosto, e per di più ad un orario inidoneo a garantire la partecipazione dei cittadini, appare lesivo del loro diritto a partecipare e a garantire la massima trasparenza dello stesso”.

Tenuto conto che i consiglieri di minoranza ritengono “non corretta la trattazione delle interrogazioni durante il suddetto Consiglio comunale”, per loro “è doveroso evidenziare un errore nell’errore, poiché, qualora la presidente del Consiglio comunale avesse ritenuto tali punti (le interrogazioni del gruppo ‘Teverola In Testa’) idonei alla trattazione, emergerebbe una disparità di trattamento nei confronti dei consiglieri comunali del gruppo ‘Teverola Sostenibile’. Infatti, le mozioni presentate da questi ultimi (protocolli generali 13012/24 e 14058/24) non sono state inserite all’ordine del giorno, in violazione dell’articolo 35, comma 6, che recita: ‘Le mozioni devono essere presentate per scritto al Presidente, firmate dal Consigliere proponente, e sono iscritte all’ordine del giorno della prima adunanza del Consiglio convocata dopo la loro presentazione’”.

Da qui la richiesta di intervento del Prefetto e la diffida all’Ente “motivata – scrivono i consiglieri – dalla necessità di garantire il rispetto delle scadenze legislative previste dal Tuel e dal regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, nonché di assicurare una corretta gestione del bilancio comunale, in conformità ai principi di trasparenza e legalità. La mancata osservanza delle scadenze e delle procedure previste potrebbe infatti comportare gravi ripercussioni sulla stabilità economico-finanziaria dell’ente, con potenziali danni sia a livello amministrativo che politico”. “Pertanto, si diffida l’Ente – concludono dai due gruppi – affinché adotti tempestivamente le misure necessarie per sanare le irregolarità riscontrate, garantendo così la piena legittimità delle deliberazioni del Consiglio comunale e la salvaguardia degli equilibri di bilancio per l’esercizio 2024”. Intanto, le due compagini hanno diffuso un manifesto, accusando il sindaco Gennaro Caserta e la sua maggioranza di essere “incapaci di amministrare la città”.

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