Un vasto incendio boschivo sta devastando la zona a nord di Atene, con le fiamme che si stanno avvicinando alla periferia settentrionale della città. Lo hanno reso noto i Vigili del Fuoco, che ammettono che la situazione è difficile da gestire e che il fuoco non si può controllare a causa dei forti venti che soffiano sull’Attica, mentre molte case e proprietà sono andate a fuoco.
Almeno 11 città e villaggi sono state evacuate hanno riferito le autorità greche. Le fiamme, alte fino a 25 metri, sono divampate ieri pomeriggio e questa mattina hanno interessato diverse zone, tra cui l’antica città di Maratona e il monte Penteli. Almeno tre ospedali sono stati evacuati.
Migliaia di residenti sono stati evacuati dalle loro abitazioni. Vigili del fuoco provenienti da tutta la Grecia sono giunti nella zona per supportare le forze dell’ordine locali. Il portavoce dei pompieri, Vassilis Vathrakogiannis, ha dichiarato che, nella città di Varnavas, sono state messe in salvo le persone rimaste intrappolate dalle fiamme grazie a un convoglio di 20-25 veicoli. L’incendio si è poi diretto a sud, verso il villaggio di Penteli, a nord-est di Atene.
Spinto da venti di burrasca, l’incendio ha raggiunto oggi un fronte di 20 chilometri, nonostante gli sforzi “sovrumani” di vigili del fuoco, forestali e volontari. A metà mattina sono stati emessi ordini di evacuazione per undici villaggi e città, tra cui l’antica Maratona, mentre le autorità greche si affrettavano a spostare i residenti dalle aree colpite.
Anche ampie zone del monte Pendeli sono state avvolte dalle fiamme. Fin dall’inizio, gli sforzi per combattere gli incendi sono stati ostacolati dai venti che, secondo le previsioni, oggi aumenteranno di intensità. “Il fuoco è incontrollabile ed estremamente aggressivo. Cambia costantemente direzione e questo crea problemi sia alle forze di terra che alle risorse aeree”, ha affermato Nikolaos Lavranos, presidente della Federazione panellenica dei dipendenti dei servizi antincendio.
Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis , dopo aver interrotto la sua pausa estiva sull’isola di Creta, è tornato ad Atene per supervisionare la risposta in una nazione in cui il ricordo delle 104 persone che persero la vita quando sei anni fa incendi simili devastarono la località balneare di Mati non è stato dimenticato.
Intanto ieri sera, il ministero greco per la Crisi climatica e la protezione civile ha pubblicato la sua ultima mappa di previsione del rischio di incendi, mettendo in stato di allerta rossa diverse zone del Paese. Fra queste compaiono, oltre all’Attica (compresa l’isola di Citera), Beozia ed Evia, nella Grecia Centrale, la regione dell’Argolide, di Corinto e della Laconia, nel Peloponneso. In altre sette regioni è stato emesso un avviso di allerta di categoria quattro per rischio molto elevato di incendi: dalla Macedonia orientale e dalla Tracia, nel nord, fino all’isola di Creta, nel sud.