Omicidio di Sharon Verzeni, ascoltati i familiari. L’ex compagno smentisce lite su Scientology

di Redazione

Proseguono le indagini sulla morte di Sharon Verzeni, la 33enne di Terno d’Isola (Bergamo) uccisa a coltellate per strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorso. L’aggressione sarebbe stata compiuta in modo fulmineo con un coltello da cucina, come è emerso dall’autopsia effettuata dal medico legale, da cui non però non sono scaturiti altri dettagli utili a risalire all’identità dell’assassino. Non è chiaro se sia stata colpita prima al torace e poi alla schiena. L’unica certezza è che fatali si sono rivelate tre coltellate ai polmoni. Sono attese, però, le analisi del Ris su eventuali tracce genetiche rimaste sugli abiti e sul corpo di Sharon. Nessuna immagine di sorveglianza: il killer non è stato ripreso, forse per sua fortuna o perché aveva ben pianificato il delitto.

Gli inquirenti, intanto, stanno cercando di ricostruire la vita di Sharon, le amicizie, le relazioni e in questi giorni hanno ascoltato i genitori, Bruno e Maria Teresa Previtali, la sorella Melody, il fratello Christopher e il cognato Stefano. Non è escluso che presto possa essere sentito nuovamente, per la terza volta, il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, 37 anni, idraulico. Nel frattempo è stata interrogata la madre Maria Rosa Sabadini che afferma di non avere dubbi sull’estraneità del figlio. Ruocco avrebbe un alibi di ferro perché a casa durante l’omicidio, come confermato dalle telecamere dei vicini di casa, che hanno ripreso soltanto Sharon uscire di casa attorno a mezzanotte e poi nessun altro.

Tra i tanti punti oscuri della vicenda si è parlato di una frequentazione della coppia ad un gruppo di Scientology a Gorle e di una lite tra loro proprio su questo aspetto, in particolare legato al costo di qualche migliaio di euro per pagare i corsi del movimento religioso. Come riporta “Repubblica”, Sharon si era avvicinata a Scientology tramite i proprietari del bar in cui lavorava a Brembate, che ne fanno parte. Lite che, però, Ruocco ha smentito categoricamente, parlando di “invenzioni giornalistiche”.

La domanda chiave è: perché Sharon quella notte è uscita da sola? Su questo Ruocco ha dichiarato: Non riesco a ripensare a quella sera, preferirei davvero non ricordarla. Sharon è uscita tardi, non so perché, forse perché a quell’ora faceva meno caldo. Ma se avessi saputo le avrei detto: ‘Aspetta, non uscire’. Non riesco ancora a realizzare che non avremo più una vita assieme, dopo oltre tredici anni”. Sharon è stata uccisa in via Castegnate, intorno alle 00.50. Non sarebbero emerse ombre né rispetto alle frequentazioni né ai contatti telefonici. Si continua a battere sulle telecamere e sulle testimonianze: l’attenzione è su una ventina di persone, inquadrate dagli impianti di videosorveglianza della zona. Tra queste forse potrebbe esserci l’assassino, anche se non tutte le immagini sono nitide, ecco perché sono stati chiamati gli specialisti del Ros per elaborarle.

E’ spuntato anche un potenziale super testimone: il 76enne Antonio Laveneziana, residente in un monolocale che affaccia su via Castegnate, a circa 150 metri dal luogo del delitto. Proprio nei minuti in cui è avvenuto l’omicidio, intorno all’1 del 30 luglio, Laveneziana appare sul balcone della propria abitazione, ripreso dalle telecamere di un bar-tabaccheria sopra il quale c’è il suo monolocale. Tuttavia, interrogato dai carabinieri, l’uomo aveva inizialmente dichiarato di dormire al momento dell’omicidio. Quando poi gli è stato mostrato il video che lo ritraeva sul balcone, ha cambiato versione, affermando di non aver visto niente o comunque che non sarebbe stato in grado di riconoscere nessuno perché ha fatto la cataratta ad entrambi gli occhi. Anche sul fatto che avrebbe potuto udire eventualmente le urla di Sharon, il 76enne ha detto di portare un apparecchio acustico che toglie di notte e senza il quale non sente. Gli inquirenti, che intanto stanno verificando le dichiarazioni dell’uomo, sperano almeno che quest’ultimo possa fornire informazioni su una persona in sella ad una bicicletta che, proprio nel momento in cui era affacciato al balcone, passava per strada, come mostrano le immagini di sorveglianza. Ma anche su questo l’uomo taglia corto: “Non ho visto nessuna bicicletta”.

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