Roma, incendio a Monte Mario: ipotesi dolo, intanto è polemica su baraccopoli

di Redazione

Brucia la collina di Monte Mario a Roma. Le fiamme, forse partite da un accampamento, si sono propagate ieri al sottobosco, poi ai pini e agli eucalipti. Sei palazzine evacuate, in 40 allontanati dal vecchio Osservatorio Astronomico, la Rai di via Teulada fatta sgomberare col panico che irrompe nelle dirette che vengono sospese. Dopo un’intera notte di lavoro per domare le fiamme, la situazione in mattinata è tornata sotto controllo.

Le alte temperature e il vento caldo hanno alimentato le fiamme e in poco tempo, complice la resina dei pini, l’incendio è divampato imponente, minacciando persino la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Alla Rai dei celebri studi di via Teulada c’è stata l’evacuazione a scopo precauzionale: “Bisogna lasciare, l’incendio è serio a Monte Mario”, ha detto in una serie di video in diretta sui social, Nunzia De Girolamo, conduttrice di “Estate in diretta” su Rai1.

Ed è stato il sindaco, dopo una ricognizione aerea con un elicottero dei Vigili del Fuoco assieme al Prefetto e al Comandate provinciale dei Vigili del Fuoco Adriano De Acutis, a fornire le prime possibili cause dell’incendio: “È tutto partito da un accampamento abusivo”. Ma le indagini sono in corso e non è esclusa per ora di fatto nessuna pista, neanche quella dolosa. Le prime telefonate d’allarme però sono arrivate da via Romeo Romei, a ridosso della collina, vicino a dove sorge l’accampamento e qualcuno avrebbe visto le fiamme partire lì. Una baraccopoli di modeste dimensioni che fa montare la polemica sugli insediamenti abusivi nella capitale così numerosi da far ipotizzare per il Giubileo l’idea di un maxi tendone alla stazione Termini per i senzatetto. Un problema, quello delle baraccopoli, che Gualtieri conosce bene e che “rischia di essere un’emergenza perché tanti non hanno casa e si accampano dove possono”.

Altra polemica che monta è quella su un possibile dolo legato a progetti edilizi anche se l’area è lontana dai terreni interessati dall’ampliamento dell’attuale città giudiziaria. “Il progetto di riqualificazione della città giudiziaria è poco amato. – ricorda il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli – Ci auguriamo che questo evento sia solo una disgrazia”. Le operazioni di spegnimento sono proseguite per tutta la notte ma, ha fatto sapere Gualtieri, “fortunatamente adesso la situazione è circoscritta e quindi il peggio è passato”. Ora ci sarà da valutare anche il danno ecologico di un’area che è parco naturale con essenze arboree, pini e eucalipti. Mentre è scongiurato, per ora, il rischio per la salute. IN ALTO IL VIDEO

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