Gricignano (Caserta) – L’operazione anticamorra che stamani ha colpito il clan Picca di Teverola, con 35 persone arrestate e 7 sottoposte a divieto di dimora, oltre a portare al sequestro di beni per 1 milione di euro, coinvolge di riflesso anche la vicina Gricignano. In carcere è finito E.D.G., 47 anni, geometra, che, secondo le accuse formulate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avrebbe fatto da “intermediario” ad un’estorsione ai danni del titolare di una ditta di costruzioni, anch’egli di Gricignano, impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione col bonus 110% a Casandrino (Napoli).
I fatti risalgono al periodo tra febbraio e giugno del 2022. S.D.S, che si occupava degli affari illeciti del boss Aldo Picca, e A.C., che gestiva il racket nella zona a nord di Napoli, incontravano l’imprenditore da taglieggiare dopo che E.D.G. aveva preso con lui appuntamento. A.C. avrebbe intascato una prima tranche prima di essere tratto in arresto per altre vicende, lasciando a S.D.S. la riscossione di quelle successive, per un ammontare complessivo di circa 15mila euro.
Non si tratta dell’unica vicenda di estorsione emersa dalle indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Caserta. Il “pizzo”, in diverse occasioni, veniva subito dai commercianti anche tramite l’imposizione di servizi di vigilanza o videopoker di ditte compiacenti.