Gricignano, sciopero alla Prima Components dell’indotto Stellantis: “No a trasferimento produzione all’estero”

di Redazione

Sciopero dei lavoratori della “Prima Components” di Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, un’azienda che produce e vernicia componenti automobilistiche per gli stabilimenti Stellantis. La protesta è stata poi sospesa in previsione di un incontro tra Primasole (Stirpe) e Stellantis al quale seguirà un’informativa sindacale. Il vertice si dovrebbe svolgere la prossima settimana.

“I lavoratori dell’azienda del gruppo Stirpe hanno incrociato le braccia a seguito dell’incertezza produttiva – fa sapere il segretario generale Uilm Campania, Crescenzo Auriemma – Alcune commesse da parte di Stellantis, infatti, non sono state rinnovate. L’indotto del gruppo italo-francese sta portando all’estero gran parte del lavoro che si fa in Italia mettendo in ginocchio l’indotto campano e non solo”.

«L’azienda di Gricignano – ha ricordato Auriemma – è stata costituita solo qualche anno fa dopo l’unione della Magneti Marelli e del gruppo Stirpe. Una società nella quale entrarono a far parte i lavoratori dell’ex Pcma di Napoli e poi ceduta, insieme alle attività, a Stirpe con un accordo di programma che garantiva occupazione e lavoro. Tutto ciò – ha sottolineato il leader della Uilm Campania – è stato mantenuto fino alla costituzione di Stellantis che, oltre a non avere le idee su come affrontare la transizione ecologica, sta facendo trasferire le attività dell’indotto nei Paesi low cost tentando così di abbattere i costi».

«Non siamo disponibili a continuare a perdere occupazione nella nostra regione e in Italia e chiediamo maggiore attenzione da parte del governo nazionale e regionale. Si deve intervenire, unitamente al sindacato, affinché l’azienda rispetti gli impegni assunti da chi c’era prima (Fca) garantendo, nei fatti, il mantenimento degli stabilimenti italiani e l’indotto ad essi collegato. La transizione sta già portando diverse perdite di occupazione nel settore automotive, a causa del rallentamento delle immatricolazioni, se poi mandiamo all’estero anche le produzioni collaterali ci sarà uno sterminio di posti di lavoro».

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