Il centro diurno per disabili nel bene confiscato a San Cipriano d’Aversa intitolato al poliziotto-eroe Nicola Barbato

di Redazione

“Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità”. E’ il nome del centro diurno per disabili, situato in un bene confiscato a San Cipriano d’Aversa (Caserta), in via Madonna del Popolo, che sarà intitolato al sovrintendente capo della Polizia di Stato Nicola Barbato, medaglia d’oro al valore civile, scomparso lo scorso marzo. L’inaugurazione è in programma venerdì 6 settembre, alle ore 9.30.

Da luoghi dell’illegalità a luoghi dell’inclusione sociale, dell’accoglienza e della cultura della legalità con più istituzioni pubbliche che hanno collaborato alla valorizzazione della villa, confiscata a Cipriano D’Alessandro, che aprirà le sue porte il 6 settembre. Agrorinasce ha curato il progetto e il finanziamento ottenuto dalla Regione Campania, il Comune di San Cipriano ha curato i lavori di ristrutturazione e l’Asl Caserta è intervenuta sia nella fase di ideazione sia nella fase autorizzativa. La procedura pubblica per l’individuazione del soggetto gestore è stata curata da Agrorinasce che ha selezionato la cooperativa sociale Lfs Global Care per la gestione del bene confiscato destinato sia a centro diurno per utenti affetti da disabilità con laboratori e luoghi di aggregazione e comunità alloggio per disabili, in attuazione del progetto “Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità” (legge 112/2016).

“Dopo anni di lavoro e impegno, inaugurare un bene confiscato così importante per l’impatto socio-sanitario sul territorio è motivo di orgoglio. – afferma Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce – Il fine di Agrorinasce è quello di restituire a favore del territorio beni che per troppo tempo sono stati utilizzati a danno dello stesso. Quest’opera di riscatto è possibile grazie al lavoro di squadra con gli enti comunali, le cooperative e tutti i soggetti che collaborano alla realizzazione di questi traguardi”.

Il bene che verrà inaugurato svolgerà attività socio-sanitarie di particolare valore simbolico, destinate a soddisfare un’emergenza locale e provinciale: l’assistenza in favore delle persone con disabilità e percorsi di inclusione che favoriscano l’autonomia degli utenti. Il centro residenziale, totalmente attrezzato, ospiterà, infatti, almeno 2 utenti disabili che vivranno in completa autonomia e che si affiancheranno ai circa 20 utenti disabili coinvolti nel centro diurno. “Questa struttura rappresenta una speranza, non basta per risolvere i problemi di tante famiglie ma è uno spiraglio, un esempio da emulare. – dichiara Vincenzo Abate, socio fondatore della cooperativa Lfs Global Care – La mia è una battaglia per contribuire alla nascita di altri centri in grado di supportare concretamente le numerose famiglie in difficoltà. I disabili adulti hanno esigenze particolari, bisogna far capire alle istituzioni che è estremamente urgente creare strutture simili a questa di San Cipriano”.

“Restituiamo al popolo un bene confiscato. Il nostro scopo è quello di offrire un servizio sociale di grande utilità in grado di favorire l’integrazione e l’inclusione di soggetti affetti da disabilità. – dice Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa – Una mano tesa per tutte le persone ‘speciali’ che fino ad ora non potevano contare in loco di innovativi e straordinari servizi di sostegno ed assistenza fisica e psicologica. Con questo progetto a San Cipriano d’Aversa si assisterà ad una vera e concreta rivoluzione sociale”.

Originario di Gricignano di Aversa, residente tra Carinaro e Teverola, tre comunità in cui era molto conosciuto, Nicola Barbato è scomparso il 9 marzo scorso. Il 25 settembre 2015 era in servizio antiracket, in borghese, a Napoli, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta. Insieme ad un collega stava presidiando un negozio di giocattoli. Per non destare sospetti, i due agenti indossavano le divise dell’esercizio commerciale. All’improvviso un giovane aprì lo sportello e fece fuoco contro l’agente, ferendolo gravemente. Si trattava di Raffaele Rende, 28 anni, napoletano, arrestato il giorno dopo e successivamente condannato a 14 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato. Barbato rimase tra la vita e la morte per molti giorni, ma si salvò, restando purtroppo costretto ad una sedia a rotelle. Un filo spezzato che, però, è stato idealmente ripreso dai figli di Barbato, Giovanna e Luigi, che hanno frequentato il corso e giurato, nei giorni scorsi, fedeltà alla Repubblica insieme ad altri figli vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che hanno storie simili alle spalle.

“L’Amministrazione comunale, per questo bene che passa dalla criminalità ad una funzione sociale così importante – spiega il sindaco Caterino – ha deliberato l’intitolazione alla memoria di Nicola Barbato, straordinario esempio di coraggio che non ha mai perso la tenacia nella lotta alla criminalità”. “Con questa struttura potenziamo la capacità di dare risposta ad una fascia debole della nostra comunità, sia come numero di utenti assistiti, sia come qualità di tale assistenza, il tutto nell’ambito di una strategia ben precisa – sottolinea il direttore generale dell’Asl Caserta, Amedeo Blasotti – confermiamo così la nostra attenzione e il nostro impegno per le strutture sul territorio, nell’ottica di un potenziamento di tutte quelle forme di assistenza “diffusa” e vicino casa per i cittadini. Allo stesso tempo diamo una risposta efficace e articolata su una problematica, quella della disabilità, che rimane di particolare rilevanza, per le persone che ne sono colpite innanzi tutto, ma anche per i loro familiari, per i quali una struttura come il Centro Diurno è non meno importante”.

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