Pronto Soccorso del Casertano al collasso e aggressioni al personale: riunione in Prefettura

di Redazione

Riunione di coordinamento in Prefettura, a Caserta, presieduta dal prefetto Giuseppe Castaldo, per l’esame periodico delle condizioni di sicurezza del personale sanitario nei presidi ospedalieri della provincia, anche a seguito di un episodio di aggressione che ha recentemente interessato il Distretto sanitario di Mondragone.

Nel corso dell’incontro – al quale hanno partecipato i vertici provinciali delle forze di polizia e il direttore generale dell’Asl Caserta, Amedeo Blasotti – si è proceduto ad un aggiornamento del monitoraggio già avviato a partire dallo scorso anno, per il tramite delle forze di polizia, con particolare riferimento alle criticità verificatesi nei punti di Pronto Soccorso. Al riguardo, è stata disposta un’ulteriore intensificazione delle misure già in atto (posti di polizia,  vigilanza privata, servizi di portierato, sistemi di videosorveglianza) presso i nosocomi che fanno registrare il maggior numero di accessi, tra i quali Aversa e Caserta, anche attraverso una serie di iniziative e procedure operative promosse dalla direzione generale dell’Asl nei 7 ospedali e 12 distretti sanitari, oltre alle attività previste nelle Rems, Unità operative dipendenze e case circondariali.

In particolare, il dottor Blasotti ha proposto l’attivazione di applicazioni/servizio di messaggistica sui telefoni cellulari allo scopo di informare familiari e caregiver in attesa ai Pronto Soccorso sullo stato di salute dei pazienti. Sempre per i parenti o accompagnatori è stata prevista anche la figura di uno psicologo per fornire il necessario supporto durante l’attesa.

Un forte impegno è stato intrapreso nella direzione di ridurre il numero degli accessi presso i punti Pronto Soccorso attraverso l’attivazione di poliambulatori – alcuni già istituiti nei comuni di Aversa e Trentola Ducenta, altri da attivare a breve per l’assistenza h24 degli utenti che non necessitano di ricovero al Pronto Soccorso, ma di piccoli interventi ambulatoriali. Prevista anche la possibilità di coinvolgere i volontari delle Associazioni Carabinieri e Polizia di Stato in congedo per collaborare con il personale sanitario in funzione preventiva.

Al termine dell’incontro, il prefetto Castaldo, nell’assicurare la massima attenzione al tema, ha disposto un monitoraggio del fenomeno attraverso un tavolo permanente, esteso anche alla partecipazione della direzione generale dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta.

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