Caso Sangiuliano-Boccia, il ministro: “Non ho fatto nulla di male”. Lei: “Smettila di storpiare la realtà”

di Redazione

L’audio di una telefonata con un dirigente del ministero della Cultura (Antonio Mazza) in cui parla di contatti già presi con un componente della squadra alle dirette dipendenze del ministro (Alessandro Ferrari), una mail tra gli stessi in cui le vengono forniti i loro contatti “per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi”. E una mail della responsabile della segreteria del ministro in cui le vengono inviate le carte di imbarco sua, del ministro e di una terza persona. Infine la mail che contiene il programma, con gli orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei.

Sono i documenti che Maria Rosaria Boccia ha pubblicato in una nuova storia su Instagram. La nomina, annunciata da Boccia sui social il 26 agosto, è stata successivamente smentita dallo staff del ministro, dando origine a un caso politico. Boccia ha risposto alle dichiarazioni di Sangiuliano, che dopo un incontro con la premier Giorgia Meloni martedì, ha diffuso una nota per prendere le distanze dalla 41enne.

Nella notte tra martedì e mercoledì, Boccia ha pubblicato una nuova “storia” su Instagram, aggiungendo un ulteriore capitolo alla vicenda. Ha condiviso il testo di una mail ricevuta dal Gabinetto della Cultura il 10 luglio, in cui si legge: “Gentilissima dottoressa Boccia, dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del ministro per i grandi eventi”. Un pressing quello di Maria Rosaria Boccia, la donna che rivendica la promessa non mantenuta e che ha osato sfidare non solo l’ira del ministro ma pure della presidente del Consiglio, bacchettata per non averle neppure dato l’onore della citazione: “questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”. Dopo aver smentito, a stretto giro, le affermazioni di Sangiuliano riportate da Meloni in tv, torna a scagliarsi contro quelle che definisce “una toppa peggio del buco”. E rincara a tal punto la dose delle sue accuse da far immaginare come inevitabili le dimissioni del ministro.

“Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità”. Poi l’imprenditrice aggiunge un post scriptum: “Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e voglio bene”. Boccia aggiunge di non voler commentare “al momento” le dichiarazioni del ministro a La Stampa. Bacchetta invece il resoconto di Dagospia che scrive “Genny Delon ammette la relazione: ‘quando la storia è andata oltre ho scelto di bloccare la nomina'”. Boccia lo mette a confronto con la dichiarazione del ministro in cui dice: “Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto”.

“Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale”. Sono frasi del ministro Sangiuliano, riportate stamattina dalla Stampa. Nelle trasferte tra giugno, luglio e agosto, dice Sangiuliano, “ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”. Solo a Riva Ligure “il sindaco ha insistito per pagare tutto lui e siamo stati suoi ospiti”. In alcuni casi, poi, spiega ancora, a saldare l’hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival letterari in cui il ministro è stato invitato. Le prenotazioni “non le ha fatte la segreteria del ministero, ma io direttamente dal pc o dall’Ipad”. Per quanto riguarda l’utilizzo dell’auto blu, “che è un’auto con tutela dei carabinieri, che devo usare per ogni spostamento per ragioni di sicurezza, lei ci è salita sempre e solo con me, mai da sola. Sempre per brevi tragitti, magari verso la stazione”. “Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?” dice ancora. Un paragone, scrive La Stampa, che suona come l’ammissione di un rapporto privato tra lui e Maria Rosaria Boccia.

“È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi. – dice – Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”. “Escludo – dice poi – che abbia ricevuto materiale sensibile o legato ai dispositivi di sicurezza del G7, le cose che ha pubblicato sui social erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell’Interno e, in questo caso, alla prefettura di Napoli”.

Nella mail inviata dal direttore del Parco archeologico di Pompei non c’è “nulla che metta a rischio la sicurezza, ma Zuchtriegel, che ha fatto un ottimo lavoro, ha interpretato male, è stato più realista del re, non era necessario mettere Boccia in copia. Il G7 si farà regolarmente a Napoli e a Pompei e io parteciperò senza imbarazzi. Se faranno domande, risponderò che siamo lì per parlare di cultura e amen”.

Alla domanda se sia sicuro che sui social della donna non apparirà nulla di compromettente risponde: “Nessun documento sensibile, nessun video, al massimo qualche foto privata, ma nulla di più o qualche messaggio della chat di WhatsApp con i cuoricini, non c’è altro”. A Meloni dice: “Io sono una persona perbene, non ho fatto nulla di sbagliato, non ho infranto regole. Mi chiedo come si faccia a chiedere le mie dimissioni per questa vicenda costruita sul gossip quando ci sono altri ministri o membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della mia”. La storia, a suo avviso, è già finita: “La cosa si è interrotta e basta, non c’è altro da dire”.

Dall’opposizione, intanto, continuano a fioccare le richieste di chiarimenti con interrogazioni che portino la stessa premier, o il ministro, a riferire al più presto in Parlamento. “è una vicenda grave che disonora le istituzioni”, sottolinea dal Pd Irene Manzi, ipotizzando “un probabile ricatto” ai danni di Sangiuliano. Avs chiede, tra l’altro, di chiarire se la donna “abbia usufruito della auto blu e perché il ministro Sangiuliano abbia richiesto a luglio il cambio scorta senza dare spiegazioni”.

Ma alcuni degli organizzatori degli eventi a cui Sangiuliano e Boccia hanno partecipato insieme affermano o di aver offerto il soggiorno o, come nel caso del Taobuk di Taormina, certificano che Boccia “ha provveduto personalmente al pagamento del viaggio e dell’albergo”. Nella sua lettera di spiegazioni Sangiuliano ammette anche di aver dato indicazioni ai suoi uffici di avviare l’istruttoria per la nomina di Boccia a consigliera ma di aver poi deciso di recedere “accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale, di situazioni di conflitto di interesse”. E “quando li avrebbe riscontrati? Durante le vacanze estive? Sotto l’ombrellone ha verificato i miei potenziali conflitti di interesse? E soprattutto quali sono?” chiede Boccia.

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