In centinaia hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in memoria di Chiara Jaconis, la trentenne padovana morta domenica scorsa, mentre passeggiava, insieme al fidanzato, nei Quartieri Spagnoli, colpita in testa da una statuina caduto da un balcone in via Sant’Anna di Palazzo.
Dalla gente del quartiere, con in mano candele accese e palloncini bianchi, si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della giovane che viveva a Parigi con il compagno e lavorava nel campo della moda. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. “Io sono stata la prima a soccorrerla – racconta Grazia, la promotrice della fiaccolata, piangendo – E’ stato terribile. Chiara è la figlia di tutti noi e noi tutti siamo vicini alla famiglia”.
Intanto, proseguono le indagini della polizia che, dopo aver individuato l’abitazione da cui è precipitata la statuetta – un diffusore di profumo per ambienti, pesante un paio di chili, fatto di onice – ha ricostruito la dinamica. A lasciar cadere l’oggetto sarebbe stato un bambino: dopo aver urtato contro l’inferriata di un balcone del piano sottostante, la statuetta è finita in testa a Chiara. Ai genitori del bambino sono stati notificati due avvisi di garanzia per l’ipotesi di omicidio colposo e omesso controllo. Gli indagati, ascoltati dagli inquirenti, avrebbero dichiarato di non aver mai visto quella statuetta ma l’ipotesi è che l’oggetto fosse in casa e sia stato portato sul balcone da un bambino. Aperta una seconda inchiesta per la diffusione del video dell’incidente, finito sui social e anche su alcuni siti di informazione, per poi essere rimosso su richiesta dei genitori di Chiara. IN ALTO IL VIDEO