Mestre, ucciso per difendere donna da rapina. Lei: “Colpa mia, non dovevo chiedere aiuto”

di Redazione

Regna sconcerto a Mestre (Venezia) per la morte del 26enne Giacomo Boccato, intervenuto per difendere una donna da una rapina ad opera di uno straniero e ucciso a coltellate da quest’ultimo. L’aggressore, 38enne di origini moldave, è stato sottoposto arrestato e condotto in carcere, mentre un altro giovane è rimasto ferito.

E’ accaduto venerdì sera, in corso del Popolo. I due ragazzi hanno cercato di fermare il rapinatore che aveva aggredito la donna, una 50enne di origini colombiane, il quale ha estratto un coltello e ha colpito entrambi. All’arrivo dei soccorsi, Gobbato è subito apparso in gravissime condizioni ed è deceduto dopo il trasporto d’urgenza all’ospedale dell’Angelo. L’altro aggredito avrebbe riportato ferite alle gambe ma non sarebbe in pericolo di vita. Entrambi frequentavano il centro sociale “Rivolta” di Marghera, che su Facebook esprime “un dolore che toglie le parole”.

Dopo l’accoltellamento, lo stesso aggressore, poco dopo, ha tentato una seconda rapina ai danni di una turista giapponese, usando lo stesso coltello con il quale aveva ucciso Giacomo, ma è stato poi messo in fuga da un cittadino albanese che si è spacciato per poliziotto, per poi essere fermato alcuni minuti dopo dai veri poliziotti.

Intanto, è ancora sotto shock Carmen, la donna rapinata, che dichiara alla stampa: “È colpa mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto. Vero, quello mi ha preso a pugni e mi ha rubato lo zaino, ma chi se ne frega. Se non avessi urlato, non sarebbe accorso nessuno e quel ragazzo di 26 anni oggi sarebbe ancora vivo”, dice. “Un gigante di un metro e novanta – racconta la donna al Corriere della Sera -. All’improvviso, mentre ero al telefono con il mio compagno, mi ha afferrata da dietro, mi ha tappato la bocca e mi ha sferrato a freddo tre pugni”. Mentre Carmen veniva aggredita all’altro capo del telefono c’era Loris, il suo compagno. “Lei era disperata. Gridava: ‘Aiuto, datemi aiuto. Mi ha rubato lo zaino. Chiamate la polizia'”, ricorda l’uomo, veneziano di 55 anni. A quel punto si è precipitato in strada. “L’ho incrociata assieme a un passante. Tremava ancora, era bloccata dalla paura”.

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