Un uomo di 53 anni ha ucciso la moglie, di 38, colpendola con diverse coltellate all’interno dell’abitazione nella quale la coppia vive. Ezio Di Levrano si è dato alla fuga ma è stato successivamente bloccato dai carabinieri.
È successo la scorsa notte a Montemaggiore al Metauro, zona del comune di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino. L’aggressione è avvenuta attorno alle 2, davanti ai 3 figli della coppia di 6, 12 e 14 anni. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa. Lei, Ana Cristina Duarte Correia, di origini brasiliane e da anni in Italia, è morta durante il trasporto in eliambulanza all’ospedale di Torrette ad Ancona. L’omicida si trova ora nella caserma dei carabinieri, sottoposto a fermo per omicidio volontario.
La donna se n’era andata di casa per le violenze subite dal marito, che lavora come autista, ma non aveva voluto presentare denuncia contro l’uomo. Ieri sera, senza avvertire i carabinieri, era rientrata a casa. Il marito ne aveva denunciato l’abbandono del tetto coniugale il 2 settembre scorso. Rintracciata dai carabinieri la donna aveva dichiarato le violenze subite ma si era rifiutata di presentare querela. Su segnalazione dei carabinieri la Procura della Repubblica di Pesaro aveva attivato il “Codice rosso”.
La notte scorsa la donna è rientrata a casa senza avvertire le forze dell’ordine. Forse per rivedere i bambini. Ma è scattata l’ennesima lite. Il marito non ha esitato a tirare fuori un coltello serramanico e l’ha colpita più volte all’addome. L’allarme dei vicini ha consentito un immediato intervento dei soccorsi, lei era ancora viva all’arrivo dei sanitari. Ma nonostante la tempestività dell’intervento dell’eliambulanza è morta prima di arrivare all’ospedale di Torrette per le ferite inferte.
Mentre la donna moriva, il marito è fuggito cercando di far perdere le sue tracce e lasciando i tre bambini, terrorizzati, accanto alla madre gravemente ferita. Subito sono scattate le ricerche dell’omicida. I carabinieri della compagnia di Fano, mobilitati con diversi equipaggi, hanno avviato una battuta di caccia all’uomo circoscrivendo l’area attorno alla villetta bifamiliare teatro dell’omicidio. La convinzione era che l’uomo non poteva essere andato lontano: prima dell’alba lo hanno trovato, nel buio, rannicchiato e nascosto in un terreno vicino. I militari hanno anche trovato l’arma con la quale ha inferto le pugnalate.