Caserta, ex stabilimento Olivetti nel degrado: Asi in campo per riconoscimento bene di interesse culturale

di Redazione

Caserta – “E’ doveroso fare il possibile per conservare la storia dell’Asi Caserta e delle sue aziende pioneristiche. Ben venga chi possa collaborare con noi sia enti pubblici che privati. Vogliamo mantenere il nostro ruolo originario di trasformazione della provincia, ridefinendo i rapporti che intercorrono tra l’industria, la città e le aree rurali. Siamo consapevoli che il ruolo dell’industrializzazione per poli, ha inciso in modo determinante, condizionando a lungo i modelli di sviluppo. Non verremo meno a questa missione”. Lo ha sottolineato la presidente dell’Asi Caserta, Raffaela Pignetti, al margine dell’incontro con il responsabile del museo provinciale Olivetti di Caserta, Mauro Nemesio Rossi.

Un appuntamento resosi necessario dopo l’adunata spontanea degli ex dipendenti della scorsa settimana davanti alla fabbrica per constatare lo stato di abbandono dei luoghi ed anche per rinverdire ricordi di un ambiente di lavoro che tanto ha dato alla società di terra di lavoro. Durante il colloquio è stata concordata l’opportunità che lo spazio antistante davanti all’ingresso dell’ex stabilimento Olivetti, sito nella zona industriale di Marcianise, sia intitolato a Roberto Olivetti. Una procedura che sarà avviata dall’Asi insieme ad un sanamento dell’area. Operazione non semplice, in quanto quello che è rimasto della fabbrica è proprietà di Massimo Pugliese, imprenditore avellinese che subentrò alla Olivetti ed ora vincolato dal tribunale per il fallimento della Ixfin.

Sul manufatto, per l’iniziativa dell’Asi e dell’Università Vanvitelli, è in corso una procedura della sovraintendenza per il riconoscimento di bene di interesse culturale dell’innovativa ed avveniristica costruzione realizzata dagli architetti Luigi Figini (1903–1984) e Gino Pollini (1903 –1991) che si ispirarono costantemente alla ricerca “dell’equilibrio tra gli ideali propri del Movimento Moderno: forma, funzione, economia, ma anche armonia e bellezza nuovi”. Argomenti che saranno trattati nel corso della seconda edizione della settimana culturale che si sta preparando al Palazzo della Cultura di Marcianise, dal titolo “Novembre Olivettiano”.

La scelta sul nome Roberto Olivetti per lo spazio antistante ha una precisa motivazione: si vuole fare giustizia sulla figura del figlio di Adriano che fu tra i pionieri dei calcolatori elettronici e che portò l’azienda di Ivrea ai massimi livelli mondiali. Uomo purtroppo penalizzato pesantemente da Luigi Valletta della Fiat che nella crisi finanziaria del 1963 quando subentrarono nell’azienda Mediobanca e Fiat costringendo gli Olivetti a vendere alla General Electric americana, tutto il settore elettronico. Purtroppo, nel tempo, la vecchia via Tavernetta di Marcianise, dove ci furono i primi insediamenti industriali, è stata intestata a Giovanni Agnelli e questo, sostengono gli olivettiani, è un ossimoro ed a memoria della storia passata hanno chiesto un giusto riparo al malfatto.

Va ricordato che nello stabilimento di Marcianisane sono stati realizzati, in assoluto nel mondo, i primi robot manifatturieri e che l’azienda contribuì, alla fine degli anni sessanta del secolo scorso ad ampliare e addestrare maestranze che provenivano dal settore agricolo nel Ciapi di San Nicola la Strada, oggi Centro Marino e sede del Circe dove esiste un accelerato di particelle, macchina acquistata dalla Regione Campania negli Stati Uniti. Un centro che, in sintonia ed assonanza, ha sede presso il Comprensorio Olivetti di Pozzuoli, dove afferiscono, oltre al Cnr, sette università campane, i parchi scientifici e tecnologici della regione, il Centro europeo per i beni culturali di Ravello, numerosi enti con oltre 300 professori universitari.

“Il museo Olivetti è nato per conservare la memoria storica della provincia di Terra di Lavoro che, a seguito della sua trasformazione da agricola in industriale, venne definita la Brianza del sud. – ha detto Mauro Nemesio Rossi – Speriamo che abbia una sistemazione logistica migliore, continueremo in questa missione sperando che le istituzioni comprendano lo sforzo che stiamo affrontando come magistero di Maestri del Lavoro affidatoci dal Ministero del Lavoro e dal presidente della Repubblica. In questa avventura ci auguriamo di continuare ad avere a nostro supporto enti come l’Asi e le associazioni datoriali”.

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