Teverola, inchiesta corruzione: si dimettono Barbato e De Floris

di Redazione

Teverola (Caserta) – Rassegnano le dimissioni irrevocabili dal Consiglio Comunale il vicesindaco Tommaso Barbato e il consigliere di maggioranza Pasquale De Floris, entrambi coinvolti nell’inchiesta sulla presunta corruzione riguardante la lottizzazione Schiavone, i lavori in via Roma e l’agriturismo “La Sosta”. Fatti risalenti alla precedente amministrazione comunale di cui era sindaco lo stesso Tommaso Barbato.

15, in totale, gli indagati, tra politici, tecnici e imprenditori, per i quali il sostituto procuratore del tribunale di Napoli Nord, Cesare Sirignano, ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, come emerso da indiscrezioni nei giorni scorsi. Oltre all’ex sindaco Barbato e De Floris, sono coinvolti l’attuale consigliere di minoranza Pasquale Buonpane (in maggioranza nella precedente amministrazione), l’ex sindaco Biagio Lusini, il tecnico Davide Vargas, ex dirigente dell’Urbanistica, il proprietario del terreno destinato alla realizzazione di immobili in località “Madama Vincenza”, Pasquale Schiavone, e l’imprenditore Angelo Morra. Per loro è stato fissato dal giudice per le indagini preliminari Daniele Grunieri, per il prossimo 8 ottobre, l’interrogatorio preventivo previsto dalla recente riforma Nordio per gli indagati destinatari di richiesta di misura cautelare.

Coinvolti nell’indagine anche Biagio Pezzella, attuale assessore all’Ambiente e già assessore nell’era Barbato, e l’ex assessore Crescenzio Salve, candidato non eletto alle ultime amministrative, insieme ai tecnici Gennaro Pitocchi, Nicolino Botti e Alessandro Pisani, Teresa La Palomenta (moglie di Pitocchi), all’imprenditore Giovanni Miniero, al responsabile dell’area finanziaria dell’Ente Massimiliano Schiavone, Carlo Verde, di Parete, titolare della ditta che si stava occupando dei lavori di via Roma (fino a quando la società non è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia), ed Emilio Chianese, patron della società “Agribio” che gestisce la struttura “La Sosta”, aperta come agriturismo ma, come sostiene il Comune di Teverola, di fatto un bed & breakfast, tant’è che è da anni al centro di un contenzioso giudiziario.

Quella dei terreni della “lottizzazione Schiavone”, situati al confine tra Teverola e Carinaro, è una vicenda che va avanti sin dalle elezioni amministrative del 2019, tant’è che, pochi mesi dopo la vittoria della coalizione di Barbato, i carabinieri fecero visita all’ufficio tecnico comunale per acquisire documentazioni e copie di permessi a costruire. Al centro dell’inchiesta soprattutto i permessi a costruire per la realizzazione del “Parco Iris”, iniziativa privata di edilizia insediativa di tipo abitativo ritenuta illegittima. Il parco, come l’immobile realizzato dal costruttore Miniero in via Fratelli Bandiera, è stato sottoposto a sequestro giudiziario.

Il commento del sindaco Caserta – “Barbato e De Floris hanno scelto di affrontare la vicenda da semplici cittadini. Siamo tutti dispiaciuti e li ringrazio per la lealtà mostrata in questi tre mesi trascorsi dall’insediamento dell’amministrazione comunale. La giustizia farà il suo corso e noi, nel frattempo, andiamo avanti, sperando di poter continuare a lavorare per la città e mettere in atto il programma che abbiamo presentato agli elettori”. Così il sindaco Gennaro Caserta che stamani ha preso atto delle dimissioni dei due componenti della sua maggioranza.

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