Aumenta col passare delle ore il drammatico bilancio dell’alluvione che ha colpito Valencia e le zone limitrofe. “Ci sono persone morte all’interno di alcuni veicoli”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti spagnolo, Óscar Puente, riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade intasate dal fango a causa delle piogge torrenziali che hanno provocato finora oltre 105 morti.
Il ministro della Difesa, Margarita Robles: “Ancora molte le persone disperse”. “È un momento molto duro e difficile”, ha affermato in un’intervista a “Telecinco”, assicurando che l’Unita’ di emergenza dell’esercito (Ume) si dedicherà al lavoro di ricerca con oltre 1.200 effettivi. Il loro lavoro si concentrerà soprattutto a Paiporta e Massanassa, dove si sospetta che “ci possano essere persone nei garage e negli scantinati”. Robles ha riconosciuto che non ci sono contatti con queste persone ma non ha perso la speranza, in quanto potrebbe essere dovute all’interruzione delle comunicazioni.
“Ci sono 51 squadre cinofile per la rimozione dei detriti e per vedere se ci sono persone vive”, ha spiegato il ministro. È stato emesso giovedì mattina un nuovo avviso meteo per una parte della regione di Valencia. L’agenzia meteorologica statale Aemet ha emesso, su X, il suo livello di allerta più alto per la provincia di Castellon. “Ci sono già fortissime tempeste nella zona, soprattutto a nord di Castellon – ha scritto Aemet – Il maltempo continua! Fate attenzione!”, ha aggiunto, invitando le persone a non mettersi in viaggio. Le squadre di emergenza hanno recuperato nove corpi senza vita in un garage nel quartiere nel quartiere La Torre, a Valencia. Lo riferiscono fonti della polizia all’emittente Rtve.
39 arresti per sciacallaggio – La polizia spagnola ha arrestato 39 persone nelle ultime ore come presunti autori di atti di sciacallaggio nelle zone colpite dalle piogge torrenziali che hanno devastato la regione di Valencia. Lo afferma il ministero degli Interni, come riporta El Pais. Questi furti, in cui i ladri hanno approfittato del caos creato dall’alluvione, si sono concentrati soprattutto nel centro commerciale Bonaire della città di Aldaia (31.000 abitanti) e nel MN4, ad Alfafar (22.000), anch’esso gravemente colpito dalle inondazioni. Le forze di sicurezza sono state costrette a ritirare parte delle truppe dal soccorso alle vittime per pattugliare le aree, al fine di prevenire ulteriori furti. L’obiettivo principale di questi ladri sono oggetti di alto valore economico poco ingombranti, come computer, telefoni cellulari o profumi di marca.