Di chi è la colpa se precipita un ponteggio? Luca Abete mostra il crollo che lo scorso 1 aprile, ad Aversa (Caserta), in via Raffaello, provocò il ferimento di cinque persone: un padre, una madre e una bambina che viaggiavano in un’auto su cui crollarono i materiali. Un tubo perforò il tettuccio della vettura, sfiorando la testa del conducente. L’impalcatura sembra fosse agganciata alla ringhiera e non ai muri, visto che nell’auto c’erano appunto non solo pezzi del ponteggio ma anche di ringhiera.
Ecco che l’inviato di “Striscia la Notizia” si chiede come vengano rilasciati i permessi, in particolare il “Pimus”, piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi, scoprendo che nei centri di formazione i corsi a volte sono “facili”, con gli iscritti che, non seguendoli realmente, versano solo quota e ricevono la certificazione. “Negli uffici c’è uno strano clima: ci sarebbe un ingegnere esterno che chiude un occhio e rilascia attestati anche a chi non frequenta”, dice Abete.
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