Frode sul Superbonus 110%: nei guai società di costruzioni e un professionista

di Redazione

Una società di costruzioni – nella veste di general contractor e di impresa esecutrice delle opere – ed un professionista, con artifici e raggiri, avevano ottenuto il riconoscimento di un credito d’imposta non dovuto in quanto relativo al ristoro di spese per lavori di recupero del patrimonio edilizio per un immobile ad uso abitativo appartenente ad un terzo soggetto beneficiario del contributo statale 110% (cosiddetto ecobonus e sismabonus).

A scoprire l’illecito sono stati i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano, diretta dal capitano Francesco Mattiace, coordinati dal procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. L’ipotesi di reato è quella di truffa aggravata in concorso.

Le condotte illegali si sono concretizzate, per il titolare della società di costruzioni, nel non completare i lavori indicati in fattura e per il professionista, nell’apporre il “visto di conformità” – necessario per legge – per la conseguente cessione del credito d’imposta. Cessione del credito successivamente avvenuta da parte del proprietario dell’immobile interessato dai lavori e comunicata telematicamente all’Agenzia delle Entrate. Agli indagati sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini.

Dall’inizio dell’anno, le Fiamme gialle di Avezzano hanno portato a termine cinque indagini riguardanti altrettanti procedimenti penali legati a condotte illecite sul Superbonus 110%, rilevando illeciti a carico dei general contractor, i quali, utilizzando documentazione falsa, hanno ottenuto parte del superbonus pur non essendo state ultimate le opere asseverate e fatturate, attraverso la connivenza del direttore dei lavori, dell’asseveratore di efficienza energetica e del professionista che ha apposto il “visto di conformità” sulle comunicazioni per la cessione del credito inoltrate all’Agenzia delle Entrate. Le distinte frodi, afferenti alla cessione di crediti d’imposta non spettanti, sono state quantificate complessivamente in circa 450mila euro ed hanno portato alla denuncia di 16 persone, tra rappresentati legali delle imprese di costruzioni, tecnici, progettisti ed altri professionisti.

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