Inchiesta Zannini, uno dei perquisiti lancia 160mila euro dalla finestra

di Redazione

Una scena che rievoca la “Mani Pulite” degli anni ’90. Nel corso delle perquisizioni compiute ieri dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta che vede indagate sette persone, tra cui il consigliere regionale della Campania Giovanni Zannini, imprenditori e un dirigente della Regione Campania, Antonio Postiglione, un uomo ha lanciato dalla finestra 160mila euro non appena ha visto arrivare i militari dell’Arma.

Il denaro, contenuto in un pacco, è stato interamente recuperato dai carabinieri. L’uomo non è iscritto nel registro degli indagati ma dagli accertamenti è emerso che uno degli imprenditori attualmente coinvolti nell’indagine, Alfredo Campoli, di Mondragone, amico di Zannini, che opera nel settore dell’igiene urbana, si sarebbe recato spesso a ritirare da lui consistenti somme di denaro, anche di circa 100mila euro. Durante le perquisizioni a casa degli indagati e negli uffici di Zannini, presidente della commissione Ambiente del Consiglio Regionale ed esponente del gruppo “De Luca Presidente”, sono stati sequestrati supporti elettronici, telefoni cellulari e appunti cartacei dove il consigliere avrebbe annotato alcuni nomi.

Le dimissioni del dirigente Asl e i “pizzini” – Secondo le contestazioni avanzate dal procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruno, Zannini avrebbe ricevuto diversi favori da imprenditori – da una gita su un lussuoso yacht ai motorini per i figli – in cambio di suoi “interventi” presso un comune del Casertano e la Regione. Stando sempre alle indagini finora compiute, l’esponente della maggioranza De Luca avrebbe, inoltre, costretto a rassegnare le dimissioni un importante dirigente dell’Asl Caserta: l’ex direttore sanitario Enzo Iodice, in passato ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere ed ex segretario provinciale del Pd casertano, che lasciò l’incarico nel settembre 2023. Iodice – attualmente coordinatore di tutti i distretti sanitari dell’Asl di Caserta – non avrebbe voluto sottostare alle sue richieste relative ad alcune nomine. E qui emergerebbe la figura di Antonio Postiglione, definito dalla Procura come “esecutore”. Il 18 settembre 2023, ricostruisce la Procura, su mandato di Zannini il direttore Postiglione avrebbe intimato a Iodice o di accettare l’incarico di direttore sanitario all’ospedale “San Pio” di Benevento o di rassegnare le dimissioni. Il 19 settembre successivo Iodice lasciava l’incarico nell’azienda sanitaria casertana. La Procura sarebbe in possesso di immagini in cui il consigliere regionale temendo di essere sotto indagine, avrebbe distribuito foglietti di carta all’interno degli uffici dell’Asl. Per gli inquirenti quei “pizzini” contenevano i nomi da lui caldeggiati. Negli uffici dell’Asl erano state piazzate delle telecamere. In una circostanza un dipendente della direzione generale aveva scoperto una cimice. Pur non avendo Iodice mai sporto denuncia riguardo le presunte pressioni ricevute dal consigliere regionale, è da quel momento che sono partite le indagini dei carabinieri.

I presunti favori da Campoli e dai Griffo – Tra gli imprenditori coinvolti nell’indagine figura Campoli, indagato con la figlia, dal quale Zannini avrebbe ricevuto in regalo due motorini per i figli in cambio dell’intervento al Comune di Teano in relazione ad un appalto nel settore ambientale a cui l’imprenditore era interessato. Altro episodio di corruzione contestato a Zannini riguarda l’intervento richiesto al consigliere regionale dai fratelli imprenditori, entrambi indagati, Paolo e Luigi Griffo, titolari dell’azienda “Spinosa Spa” di Castel Volturno (specializzata nella produzione di mozzarella di bufala campana Dop e dei suoi derivati) per realizzazione di un impianto di produzione di mozzarella per il quale gli stessi Griffo dovevano risolvere problematiche di carattere amministrativo con la Regione Campania. In cambio del suo impegno a risolvere la vicenda presso gli uffici regionali, Zannini avrebbe ricevuto in cambio una gita su un lussuoso yacht.

Zannini: “Per viaggio e motorini ho pagato con bonifico” – Da parte sua, il consigliere regionale ha detto di confidare nell’operato della magistratura e che “nei prossimi giorni chiederò di essere ascoltato dagli inquirenti per fornire loro tutte le spiegazioni e dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. “Posso già adesso chiarire – ha aggiunto Zannini – che ho pagato sia il viaggio che i motorini, come risulta da regolare bonifico che fornirò ai magistrati”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico