Matera vuole “trasferirsi” in Puglia e dire addio alla Basilicata. E non sembra una mera provocazione. La proposta è stata avanzata dai due ex senatori, Tito Di Maggio e Corrado Danzi, che hanno presentato, alla segreteria del Comune di Matera, la richiesta di indizione del referendum per decidere sullo “spostamento” della città. Si avvia di fatto formalmente l’iter che potrebbe sancire questo passaggio. Il quesito è breve e chiaro: “volete che il territorio del Comune di Matera sia separato dalla regione Basilicata per entrare a far parte della regione Puglia?”
Perché il Referendum? “Siamo stanchi di subire lo strapotere di Potenza” così i promotori del cambiamento motivano la scelta di sottoporre al voto il futuro della città. Un’idea, quella dei due ex senatori lucani, che nasce per favorire lo sviluppo economico e culturale di Matera, inserendola in un contesto regionale più competitivo e vivo. “La città deve ricevere le attenzioni che merita, è stanca di subire”. Tutto parte dalla convinzione che si tratti di un passaggio necessario “visto il momento storico che sta vivendo Matera che potrebbe determinare un effetto domino nella decomposizione di un sistema regionale che sta mostrando tutti i suoi limiti”.
“C’è dunque una chiara volontà da parte dei politici potentini di recuperare a sé il centro della Regione – sottolineano- il che può essere anche legittimo, ma noi materani non possiamo assolutamente tollerare che si vada oltre. Noi siamo e ci consideriamo apripista per quello che è il progetto delle macroregioni- proseguono- oggi la gente soffre, non arriva a fine mese. In questo quadro avere venti regioni non ha alcun senso. Riteniamo che la spesa pubblica non inciderebbe assolutamente sulle tasche dei cittadini se le Regioni diventassero di meno”.
Certo, per ora si tratta solo di un primo passo. L’iter che potrebbe sancire il passaggio definitivo ad altra Regione è ancora lungo. Entro 15 giorni, il Consiglio comunale dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità per materia e sulla formulazione del quesito che dovrà essere breve e comprensibile. Nei successivi 15 giorni, la decisione dovrà essere comunicata ai proponenti che, a quel punto, avranno 60 giorni di tempo per raccogliere le firme necessarie che saranno validate sempre dalla segreteria comunale nei successivi 30 giorni. Infine, il referendum dovrà essere indetto nei 120 giorni successivi alla presentazione delle firme.
Non è la sola Matera a non sentire la sua identità totalmente legata alla regione di appartenenza e per questo a ipotizzare di lasciarla. Si ricordano recentemente altri casi di “trasferimenti” come quello del novembre del 2017: il Comune di Sappada è passato dalla Regione Veneto a cui apparteneva alla Regione Friuli Venezia Giulia.