Alcuni minorenni sono stati ascoltati in Questura a Napoli, per l’omicidio del quindicenne Emanuele Tufano, avvenuto a Napoli, in corso Umberto I, nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre. Un delitto che sarebbe maturato al culmine di uno scontro tra bande. Gli agenti della Squadra mobile sono giunti all’individuazione dei sospettati anche attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona in cui è avvenuto il delitto. Non si escludono misure pre-cautelari nelle prossime ore.
Emanuele è morto dopo essere stato colpito alla schiena da un colpo di pistola. Gli altri ragazzi coinvolti nella sparatoria a Napoli erano tutti minorenni e molti di loro armati. Insieme al 15enne sarebbero rimasti feriti due suoi amici, di 14 e 17 anni, costretti a fare ricorso alle cure mediche. Una scia di circa 200 metri di colpi avrebbe danneggiato anche le macchine parcheggiate nella zona e le vetrine dei negozi intorno. Secondo le prime informazioni raccolte dagli investigatori, il ragazzo era incensurato: di giorno frequentava la scuola e nel pomeriggio lavorava come apprendista meccanico.
“Questo omicidio provoca una profonda scossa alla città e interpella ognuno di noi”, commenta il prefetto Michele di Bari, intervenuto al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo l’omicidio di Emanuele Tufano. “Ormai – ha aggiunto – non ci sono più parole per descrivere un evento così tragico. C’è preoccupazione, ma c’è anche tanta volontà nell’affrontare queste tematiche. Oggi lo abbiamo fatto con grande responsabilità e determinazione, perché da una parte ci sarà una risposta in termini di attività di prevenzione, con una serie di servizi mirati da parte delle forze di polizia, dall’altra parte ci sarà un’attività abbastanza forte da parte della magistratura. Ma l’altro pilastro su cui si regge tutta questa vicenda non può prescindere da un appello alla città: noi abbiamo a che fare con ragazzi la cui età diminuisce giorno dopo giorno e questo non va assolutamente bene”.