San Felice a Cancello, uccide la moglie davanti ai figli piccoli. Bimbo mostra madre morta in videochiamata

di Redazione

Femminicidio a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, dove un trentenne di nazionalità albanese, Lulzim Toci, bracciante agricolo, ha ucciso la moglie, Eleonor, di 24 anni, casalinga, sua connazionale, strangolandola davanti ai due figli di quattro e sei anni.

L’efferato delitto si è consumato nell’abitazione della famiglia, al civico 10 di via Caravaggio. L’uomo, incensurato, dopo l’omicidio è uscito di casa e si è diretto dalla cognata in stato confusionale, chiedendo di essere accompagnato in ospedale. Quest’ultima, però, insospettita, ha effettuato una videochiamata sul telefono di Eleonor; dall’altro capo ha risposto uno dei bambini, dicendo alla zia “Papà ha ucciso mamma” e mostrandole il corpo senza vita della 24enne.

A quel punto, la donna ha chiamato il 112. Sul posto i militari della compagnia di Maddaloni che hanno condotto Toci in caserma. Qui, davanti al pm Gaudino del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’uomo ha reso dichiarazioni confuse sull’accaduto, ammettendo di aver ucciso la moglie, per poi essere sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio aggravato. Ancora da chiarire il movente. Esclusa l’ipotesi della lite, dal momento che i vicini di casa hanno riferito di non aver udito urla. Forse Eleonor è stata uccisa nel sonno.

Il precedente a San Felice – Un dramma che nella comunità della Valle di Suessola riporta alla mente l’omicidio di Maria Tedesco, uccisa dal marito, Michele Marotta, l’11 novembre 2020. L’uomo uscì di mattina con la moglie, 30enne, per andare a ritirare il certificato di avvenuta guarigione dal Covid, poi tornò un attimo a casa per prendere la pistola, uscì di nuovo e portò Maria in una strada sterrata della frazione Cancello Scalo dove le scaricò contro sei colpi da distanza ravvicinata con la sua pistola Magnum 357, regolarmente detenuta per uso da caccia. Fu catturato poco dopo nella villetta di famiglia. Un omicidio premeditato, “un’esecuzione” vera e propria, che avrebbe rappresentato l’ultimo atto di una serie di maltrattamenti cui l’imbianchino aveva sottoposto la moglie perché geloso. Per quel delitto Tedesco fu condannato, nel febbraio 2022, a 26 anni e mezzo di reclusione.

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