Autovelox a Mondragone, Ambc: “Il sindaco ignora sentenza della Cassazione”

di Redazione

Mondragone (Caserta) – L’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune interviene sulla questione dell’omologazione degli autovelox presenti sul territorio.

Riceviamo e pubblichiamo: «La Suprema Corte di Cassazione a proposito di multe per infrazioni del Codice della strada elevate mediante apparecchi non omologati ha confermato i principi informatori di diritto già chiariti con la pregressa ordinanza del 18 aprile scorso. Richiamando infatti la decisione n. 10505/2024 gli Ermellini hanno ribadito, con l’ordinanza 20913/2024, per la terza volta, la necessità di omologazione MI.S.E. per potersi validare un accertamento strumentale della velocità idoneo a costituire “fonte di prova” fruibile dalla P.A. ai fini sanzionatori. Il pregio della sentenza è l’estrema sintesi con la quale si limita a confermare, assumendola a motivazione assodata e assorbente, la nullità del verbale di contravvenzione per carenza di omologazione Mi.S.E. Siamo ormai, sotto il profilo del diritto, di fronte a caratteri di certezza e intangibilità. In assenza di uno strumento per il rilevamento della velocità metrologicamente omologato manca il fondamento stesso dell’asserita violazione e verrebbe violato il diritto alla difesa. In tal senso s’è eloquentemente espressa la Corte Costituzionale con sentenza 113/2015. E come ha dichiarato il 9 novembre scorso al Quotidiano Nazionale Giorgio Marcon, che lavora nella squadra del “Centro Tutela legale”, che assiste gli automobilisti nei ricorsi in tutta Italia: “Nessun autovelox in Italia è a norma”.

Eppure, il sindaco di Mondragone, avvocato Francesco Lavanga, rispondendo (delibera del Consiglio comunale n. 30 del 22.10.2024) all’interpellanza presentata dai consiglieri comunali Cennami, Marquez e Martucci, nel confermare implicitamente l’assenza di omologazione degli apparecchi utilizzati a Mondragone, ha ignorato (volutamente ?) tali sentenze e trascrivendo nella risposta un vecchio parere della Direzione Generale per la sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riportato anche in un articolo del Giornale dei Comuni, in barba a quanto sentenziato successivamente dalla Cassazione, ha continuato ad affermare la totale equivalenza delle procedure di approvazione e omologazione e a ritenere che sotto il profilo giuridico siano assolutamente equivalenti. Secondo il criterio gerarchico del Sindaco-avvocato Lavanga, un vecchio parere di una Direzione ministeriale ha rango superiore rispetto alle successive decisioni della Suprema Corte di Cassazione. E a supporto di ciò ha fatto riferimento ad una non meglio precisata “costante giurisprudenza del Giudice di Pace di Carinola” e anche ad un non meglio precisato “orientamento della Prefettura di Caserta”, che secondo la gerarchia dell’avvocato Francesco Lavanga, hanno – dobbiamo presumere – prevalenza rispetto alle sentenze della Suprema Corte di Cassazione. Giudice di Pace che – sia detto per inciso – potrebbe apparire addirittura interprete e fautore di denegata giustizia, con possibilità di inoltrare eventuale esposto al Consiglio Superiore della Magistratura per ravvisabile responsabilità, come delineata dalla Corte Costituzionale con sentenza 205/2022. La risposta del Sindaco-avvocato Lavanga è una risposta di cui vergognarsi, tecnicamente e politicamente. Cose da pazzi!

Sindaco-avvocato Lavanga che, inoltre, ha del tutto trascurato di considerare nella sua risposta le numerose sentenze della Corte dei conti con le quali sono stati condannati, ad personam,  non pochi Comandanti di Polizia Municipale per ravvisato danno erariale, a causa dell’accertata mancanza “della speciale omologazione della medesima apparecchiatura, necessaria per poter utilizzare la stessa senza il personale della P.M. secondo il combinato disposto dell’art. 201 – comma 1-bis, lett. f) e 1-ter C.d.s., come introdotti dall’art. 4 del D.L. 151/2003 e 4 D.L. 121/2002”. “Speciale omologazione della apparecchiatura” autovelox, che – come sottolineano varie sentenze – era ben nota addirittura dal lontano 2008.

Sindaco-avvocato Lavanga che non ha minimamente considerato nella sua datata risposta, per esempio, il sequestro disposto dal gip di Cosenza il 29 luglio scorso, di alcuni autovelox installati lungo le statali 106 e 107 e la provinciale 234 per mancata omologazione. Sequestro poi esteso in altre parti d’Italia tra cui s’annoverano Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico (Matera), Cerignola (Foggia), Pianezza (Torino), Piadena (Cremona), Formigine (Modena), Arcola (La Spezia), Carlentini (Siracusa) e San Martino in Pensilis (Campobasso).

Una risposta, quella del sindaco, avvocato Francesco Lavanga, con la quale si è ben guardato dal riscontrare la puntuale nota della Prefettura che contestava in particolare l’applicazione di alcuni articoli del Codice della strada – come riportato anche nell’interrogazione del deputato di Fratelli d’Italia, Marco Cerreto – e ha manifestato indirettamente la volontà di voler persistere in una situazione di manifesta illegalità, continuando a disattendere, dolosamente, la legge e il chiaro univoco indirizzo assunto dagli Ermellini in materia di autovelox. Condizione che dovrebbe spingere innanzitutto i firmatari dell’interpellanza consiliare (ma non solo) a depositare, sulla base della risposta del Sindaco, un motivato esposto presso la competente Procura della Repubblica affinché si accertino nei confronti dei diretti responsabili eventuali ravvisati e reiterati abusi, lasciando poi ai Giudici l’arduo compito di assumere i provvedimenti cautelativi o repressivi del caso. E speriamo che i Mondragonesi possano uscire, almeno per un po’, dal torpore che li avvolge e pretendere che i propri diritti siano rispettati (così come le sentenze).

Vogliamo anche sperare che l’opposizione consiliare non abbandoni la questione e proponga attraverso un’apposita mozione la sospensione dell’utilizzo ai fini sanzionatori di apparecchiature dichiarate fuorilegge, incrementando, in alternativa, la presenza degli agenti di polizia a pattugliare lungo le nostre strade, ove in un traffico sempre più inspiegabilmente caotico regna l’insicurezza: non sono pochi i motorini guidati senza casco e non mancano le più disparate infrazioni al Codice della strada. Da anni andiamo sottolineando la necessità di una nuova visione della mobilità urbana che, posta finalmente in capo al deliberato del Consiglio comunale, metta al centro i pedoni, la bici e la mobilità dolce. Tutta l’attività della Polizia locale di questi ultimi anni (tra le più costose d’Italia e che ha portato la nostra città ad essere al top in Italia per multe elevate) andrebbe comunque passata in rassegna. Non è un caso che le tante critiche mosse nei confronti del Comune per via social (al netto dell’affidabilità degli strumenti utilizzati) attengano prevalentemente all’operato dei Vigili urbani».

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