Aversa (Caserta) – Il Pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” di Aversa è sempre più in affanno per la cronica carenza di personale. Mancano medici, infermieri ed operatori socio-sanitari per fronteggiare adeguatamente il grande afflusso quotidiano di pazienti, secondo in tutta la Campania solo al “Cardarelli” di Napoli. Nonostante una recente riunione tenutasi in Prefettura, le problematiche sarebbero infatti irrisolte, e la condizione lavorativa, nel frattempo, resta caotica e pesante.
“Bisogna segnalare che stiamo lavorando in condizioni disumane sia per il personale che per l’utenza”. Lo denunciano, tramite il sindacato Uil Fpl, i medici ed infermieri dell’ospedale “Moscati” di Aversa che ogni giorno, seppur sottorganico, si fanno carico dei bisogni di salute dei cittadini non solo dell’Agro aversano ma anche dell’hinterland di Napoli.
Dalle segnalazioni dei dipendenti emerge che il reparto risulta dimezzato a causa di lavori di ristrutturazione che riducono fortemente gli spazi operativi. “Non sappiamo dove mettere le barelle – spiegano – e il 118 spesso non è avvisato di non accedere in Pronto soccorso, se non per i codici rossi, visti i lavori in corso”. “Così ci si ritrova con due pazienti in una stanza e non ci si può muovere”, spiegano, registrando anche la presenza, sempre a causa dei lavori, di un solo bocchettone per ossigeno. Inoltre, il “fast track” non sarebbe sempre attivo per mancanza di medici e il sistema di messaggistica, che aggiorna gli accompagnatori sullo stato di salute del familiare durante la sua permanenza in pronto soccorso per le cure, non sarebbe funzionante correttamente.
Alcuni utenti lamentano di non ricevere alcun messaggio in merito. Talvolta capita che ci sia soltanto un medico di turno, senza internista e senza traumatologo. “È una situazione che provoca reazioni esasperate, anche se non giustificate, di pazienti ed accompagnatori”, continuano i sanitari sottolineando che le aggressioni verbali e fisiche nei loro confronti continuano.
“I pazienti ormai stazionano per giorni al Pronto soccorso, che è diventato un vero e proprio reparto con conseguente richiesta di giro letti e vitto. – spiega il sindacato – Dal poco personale si pretendono cose assurde, come il giro letti. E si fanno più richieste di vitto per i pazienti in Pronto soccorso che in reparto”, rimarcano gli infermieri, sottolineando inoltre il loro demansionamento per la grave carenza di operatori socio-sanitari.
“La mancanza del personale Oss costringe gli infermieri a svolgere ruoli o mansioni inferiori rispetto a quelle stabilite dal loro contratto di lavoro”, conferma Mario Falco, segretario Uil Fpl, spiegando che lo stesso vale tuttavia per i pochi Oss, a loro volta costretti a svolgere compiti di trasporto o facchinaggio di materiali nei vari reparti. “Tutto ciò – conclude il sindacalista riferendosi al massiccio ed improprio afflusso – avviene perché non si riesce a dare una risposta territoriale alla gestione dei codici minori, i quali afferiscono tutti al Pronto soccorso con grave disagio sia per gli operatori che per i cittadini”.