Aversa (Caserta) – Chiede delucidazioni sulla “movida selvaggia” la consigliera comunale Imma Lama, di Fratelli d’Italia, che ha presentato al sindaco Franco Matacena un’articolata e motivata interrogazione per ottenere risposte su un fenomeno che oramai, soprattutto nei fine settimana, “si appropria – si legge nel documento – di buona parte della città, la stravolge, la violenta, svilendola a terra di conquista di irresponsabili che, con i loro incessanti cori fino alle luci dell’alba, negano la tranquillità ed il sonno a coloro che nella propria casa vorrebbero godersi la tranquillità delle mura domestiche, invece di essere costretti a pagare un prezzo altissimo in termini di qualità della vita per comportamenti illegali e antisociali”.
“In molte parti della città, libere per ore e ore da vincoli e controlli –continua Lama – sono frequenti anche sanguinose risse e la trasformazione delle strade di quella movida in piste di gara ‘allietate’ da strombazzamenti di veicoli che, sfrecciando a tutto gas e con impianti stereo a tutto volume, rompono il sonno dei poveri residenti, attentando così alla loro salute psicofisica”. “Questo infernale contesto, – precisa la consigliera – che riduce molte parti della città a territorio di frontiera, dove regna la sospensione della legalità, della sicurezza e delle regole di civile convivenza, ha trovato la sua sostanziale matrice nel numero straripante di esercizi commerciali per la somministrazione di cibo e bevande, molti dei quali occupano (in non pochi casi del tutto illegittimamente e con inammissibile tolleranza di coloro cui spetterebbe il controllo e la tutela dell’ordine e della legalità) anche ampie aree di piazze, strade, slarghi, marciapiedi e, addirittura, crocevia stradali e sagrati, rendendo, per di più, difficile e pericoloso sia il traffico veicolare che quello pedonale”.
La rappresentante di Fdi si fa quindi portavoce delle lamentele e delle preoccupazioni di tantissimi aversani e, in particolare, dei residenti delle zone stravolte dalla movida selvaggia, i quali, scrive, “sono all’esasperazione, si sentono lontani e abbandonati dalle istituzioni, e in particolare proprio dall’amministrazione comunale dalla quale giustamente pretendono e attendono interventi diretti, urgenti, efficaci, capaci di restituire alla città la sua perduta normalità”.
Lama fa anche presente che “non sfugge a nessuno la particolare complessità del fenomeno della movida e il fatto che l’attuale sua patologica degenerazione si può governare solo con un disegno articolato, non solo in funzione di controlli costanti, ma frutto di una studiata, intelligente ed efficace strategia operativa preventiva e repressiva che, nel riconoscere la ineludibile e assoluta prevalenza del cittadino rispetto al consumatore, coinvolga in maniera effettiva tutti indistintamente gli attori e le vittime di questa vera e propria emergenza. Allo stesso tempo, è anche chiaro a tutti che non si può non accettare una movida che assecondi e soddisfi in maniera opportunamente programmata e sana importanti aspetti e esigenze della relazionalità, dello stare insieme, della convivialità, della qualità della vita e della stessa fruizione collettiva nelle ore serali e notturne del centro storico, di importanti porzioni della città, degli spazi urbani in genere e degli esercizi commerciali che vi operano”.
Nello specifico, Imma Lama, insieme ai consiglieri Antonio Farinaro, Nicla Virgilio, Agostino Carratù e Gilberto Priviera, chiede al sindaco di conoscere: «Se e quali immediate e urgenti misure siano state poste in essere o si intendano porre in essere per contrastare l’attuale “movida selvaggia”; se e quale programma sia stato studiato e/o predisposto, o si intenda predisporre, per porre fine alla “mala movida”, all’indebita e disordinata fruizione di spazi pubblici, al fine di salvaguardare, in particolare, il centro storico e il centro antico e per tutelare i residenti nelle zone più sopra indicate; se, con quali modalità e in che misura si intenda regolamentare in maniera organica e uniforme l’occupazione del suolo pubblico; e se e in che misura per la sua fruizione venga riscosso o si intenda riscuotere il relativo tributo; se, oltre al tavolo di osservazione in Prefettura che dovrebbe riunirsi ogni mese, sia stato previsto o si preveda di disporre misure ed emanare provvedimenti che tra l’altro comprendano: controlli sulle principali strade di accesso alla città e alle stazioni della metropolitana; l’ausilio di elementi della protezione civile; la sorveglianza, anche con l’installazione di telecamere (funzionanti), delle Ztl, delle strade e delle zone interessate dalla movida; la parametrazione per la fruizione di spazi pubblici da parte degli esercenti in rapporto proporzionale rispetto alla superficie netta del locale di cui gli stessi dispongono; la realizzazione di dehors che siano conformi ad un modello unico predisposto dall’Amministrazione e che, comunque, non debbano impegnare parti consistenti di marciapiedi, strade, piazze o aree prossime a monumenti, sagrati o crocevia; l’autorizzazione alla diffusione sonora esterna solo agli esercenti che producano certificazione giurata di un tecnico qualificato attestante la “blindatura” dell’impianto per emissioni eccedenti la soglia di normale, civile tollerabilità; adeguata sorveglianza con telecamere (funzionanti) dei monumenti e delle facciate di edifici pubblici, compresa la Casa comunale, in buona parte imbrattati da disegni e scritte».
Per Lama, dunque, non si tratta solo di contenere gli eccessi, ma di ridisegnare un equilibrio che valorizzi il centro storico e gli spazi pubblici, garantendo al contempo il diritto dei residenti alla quiete e alla sicurezza. In gioco c’è l’immagine stessa della città, sospesa tra il richiamo della convivialità e la necessità di tutelare il benessere collettivo.