Aversa (Caserta) – “La bussola di questa maggioranza non è correttamente orientata”. Il gruppo consiliare di opposizione “La Politica che Serve” rivendica i risultati ottenuti durante il mandato dell’ex sindaco Alfonso Golia, ritenendo che l’attuale amministrazione Matacena stia solo beneficiando delle politiche messe in campo negli anni precedenti e, nel contempo, mettendo a rischio importanti finanziamenti per il futuro della città.
“Parlano di ‘svolta epocale’ – affermano da LPCS – ma ci viene il dubbio, a questo punto, che forse neanche loro hanno ben chiaro quello che hanno fatto con la rimodulazione del piano di riequilibrio. Visto che il sindaco Matacena e l’assessore D’Amore gettano fumo negli occhi della città, come movimento ‘La Politica che Serve’ riteniamo doveroso mettere delle date affinché i cittadini possano comprendere realmente chi ha cambiato il corso della storia finanziaria della città, invertendo il trend del disavanzo e posto in essere politiche concrete del risanamento. E perciò diciamo chiaramente che se oggi, a fine 2024, si può restituire il fondo di rotazione è per le politiche rigorose messe in campo dal 2019 al 2023 sul fronte della spesa, delle entrate e della lotta all’evasione. Politiche realizzate anche a costo di sacrificare il consenso mentre chi oggi esulta ci insultava su tutti i mezzi di comunicazione. Sinceramente, la ‘svolta epocale’ è arrivata quando le entrate tributarie hanno raggiunto i 28 milioni di euro annui e non certo con l’ultimo Consiglio comunale in cui c’è stata una rimodulazione del piano di rientro decennale che ricalca in pieno quello dell’assessore Sagliocco sia nei tempi che nella massa debitoria e nell’ossatura”.
Ma non è solo la gestione finanziaria a destare preoccupazione al gruppo d’opposizione che punta il dito anche sulla questione degli scuolabus elettrici: “Esprimiamo forte preoccupazione per il rischio di perdere i fondi per gli scuolabus elettrici. Hanno portato una variazione in consiglio il 22 novembre con un Pod scaduto il giorno 11. E il giorno 8 novembre hanno inviato al ministero una bozza con un progetto modificato che prevede una riduzione da 5 a 3 bus e una forte riduzione della platea di potenziali beneficiari. Non ci resta che sperare in una proroga anche perché questi finanziamenti sono stati ottenuti grazie ad un grande lavoro di partecipazione popolare andato avanti per mesi che ci portò a coinvolgere tutte le scuole cittadine. Se questi fondi andranno persi, come quelli per altri progetti Pnrr, i cittadini sanno chi ringraziare”.