Aversa (Caserta) – E’ andata in scena, sabato 16 novembre, nel salone del complesso di San Francesco delle Monache di Aversa, la terza edizione del Premio Nazionale “Leopoldo Santagata”, promosso dall’Accademia che pure porta il nome dell’indimenticato scrittore e studioso di storia locale, autore de “La storia di Aversa” e di tante altre pubblicazioni di storia riguardanti il nostro territorio.
L’evento, patrocinato dai Comuni di Villa di Briano (di cui Santagata era nativo) e di Aversa, si è svolto in collaborazione con l’Accademia Internazionale Mauriziana – Delegazione di Aversa. Il riconoscimento quest’anno è andato allo storico e giornalista Nicola De Chiara, al giornalista Vincenzo Sagliocco, al magistrato Nicola Graziano, al giornalista Giovanni Russo e, premio alla memoria, a Valerio Taglione, fondatore del Comitato don Peppe Diana e medaglia d’oro al valore civile. Il tema di quest’anno del Premio “Santagata” ha avuto per titolo “Il processo alla libertà di pensare. Uomini dirompenti: Giordano Bruno e Pierre Teillhard de Chardin”.
Dopo i saluti di monsignor Pasquale De Cristofaro, rettore della chiesa di San Francesco, e di Mariano Di Nardo, presidente dell’associazione “Amici di San Francesco”, si è passati alle relazioni. A coordinare i lavori è stato l’ingegner Ortensio Falco, ispettore per la Campania dell’Accademia Internazionale Mauriziana.
L’avvocato Pasquale Fedele ha affrontato il tema degli “Uomini dirompenti: uno squarcio nel buio”. Fedele ha definito Leopoldo Santagata scrittore, storico e fine romanziere. Ha poi parlato di Bruno e di de Chardin, di due uomini dirompenti ma in maniera diversa. Mentre Bruno è paragonato a Socrate per la sua capacità di confutare le tesi degli avversari, portata alle estreme conseguenze col sacrificio della morte, il gesuita francese è paragonato a San Francesco per la sua grande forza comunicativa e politica, capace di incidere sul cambiamento della società del suo tempo (e della nostra). “Sono due figure dirompenti – ha concluso – nelle quali secondo me c’è la scintilla della Divina Provvidenza, che è la via per la verità ed il progresso dell’uomo”.
Il dottor Alfio Manoli ha parlato di “Giordano Bruno: la forza delle idee”, ritenendolo “un eroe che porta la propria carne al rogo e che, poi, diventa un simbolo della libertà, del libero pensiero e del diritto ad avere un pensiero libero”. Il dottor Antonio Santagata, infine, ha trattato “La rivoluzione di Pierre Teillhard de Chardin”, che consiste “nel tentativo di quest’uomo coraggioso di mettere d’accordo scienza e religione”. Santagata parla del pensiero di de Chardin e del suo concetto di evoluzione cosmica. “Mio padre come de Chardin – dice Santagata – aveva sulla sua testa un cielo stellato, uno spazio infinito. Le sue idee, come quelle di tutti quanti noi, potevano arrivare dovunque. E’ l’evoluzione del pensiero che ci porta lontano. Ciò che è vero oggi, domani deve essere discusso, ridiscusso e confutato. La mente, il pensiero non si deve mai fermare”.
Una terza edizione del Premio “Leopoldo Santagata” che rende il giusto onore alla memoria di uno studioso attento e scrupoloso del nostro territorio e non solo. Un’edizione che ha visto il salone di San Francesco affollato come non mai, con un pubblico che ha seguito attentamente tutti gli interventi, fino alla conclusione della giornata segnata dalle attese premiazioni.