La Cardiotocografia con le sue finalità, i tempi e le modalità di esecuzione saranno al centro di un interessante seminario medico-scientifico promosso dalla Casa di Cura “Villa Fiorita” di Capua, in collaborazione con l’azienda farmaceutica Eutylia, ed in programma per giovedì 22 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala conferenze della struttura sanitaria.
Il corso di formazione e aggiornamento, curato dai responsabili scientifici Tullio Ghi e Pierluigi Pozzuoli, coordinatore del reparto di ostetricia e ginecologia presso la clinica capuana, prenderà il via alle ore 9 con Ghi che tratterà da subito il tema dell’accuratezza della Ctg nella prevenzione del danno ipossico e le sue principali classificazioni.
A seguire, verrà affrontato l’argomento relativo alla risposta fetale allo stress ipossico intrapartum, quindi si discuterà, sempre a cura di Ghi, delle nuove modalità di interpretazione e gestione dei quadri CTG di ipossia-rianimazione intrauterina e secondo stadio.
Il seminario si concluderà con l’esame e la discussione su taluni casi clinici scaturiti dall’esecuzione dell’esame diagnostico utilizzato in gravidanza per monitorare il benessere fetale in prossimità del parto e durante il travaglio, in particolare la valutazione di eventuali rischi neurologici nelle gravidanze a basso rischio.
“La Cardiotocografia è un test “no stress”, non invasivo e indolore per la mamma e per il feto, e serve a monitorare il battito cardiaco fetale e le contrazioni uterine per valutare lo stato di benessere del piccolo nelle ultime settimane in prossimità del parto (antepartum) e durante il travaglio (intrapartum). È particolarmente indicato per le gravidanze a rischio di “ipossia”, cioè quando arriva poco ossigeno al feto, utilizza due sonde che vengono appoggiate sull’addome materno. Di queste, una è come una sonda ecografica, che attraverso gli ultrasuoni registra la frequenza cardiaca fetale, l’altra è un sensore, in grado di monitorare le contrazioni uterine. I segnali registrati vengono poi trasmessi a un monitor e trascritti in un tracciato, che serve proprio a evidenziare la presenza o meno di variazioni nelle contrazioni uterine e nella frequenza cardiaca fetale dalla 37esima settimana in poi e durante il travaglio”, spiega il coordinatore del reparto di ostetricia e ginecologia di Villa Fiorita, Pozzuoli.