Più lavoro e più sicurezza, sgravi fiscali e incentivi per le imprese che assumono persone private della libertà: ovvero un beneficio per il detenuto, per le aziende e per lo Stato. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto questa mattina “Dialogo con gli imprenditori – azioni per il reinserimento socio lavorativo delle persone detenute”, organizzato da Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania e Consorzio Asi Caserta, nella sede di “Original Birth” a Pignataro Maggiore.
“Più lavoro per chi è in carcere vuol dire anche meno criminalità, perché chi ha un impiego difficilmente torna a delinquere. Abbiamo creduto fortemente in questo quando quattro anni fa abbiamo avviato il progetto di reinclusione sociale e lavorativa ‘Mi riscatto per il futuro’. – ha dichiarato la presidente dell’Asi Caserta, Raffaela Pignetti – Oggi abbiamo inteso promuovere tra le attività produttive il messaggio che aumentare le opportunità di formazione e di lavoro in favore della popolazione reclusa consente di far spendere le competenze acquisite una volta scontata la pena. Intendiamo avvicinare mondi che sembrano distanti ma che possiamo unire nel segno della fiducia e della speranza”.
Il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria campana, Lucia Castellano, è entrato nel merito delle agevolazioni fiscali e contributive offerte dalla Legge Smuraglia: “La normativa penitenziaria offre a imprese e cooperative incentivi alle assunzioni e alla formazione attraverso la defiscalizzazione degli oneri e sgravi contributivi. Le strutture lavorative interne ai nostri istituti sono altamente competitive e per questo possono essere messi a disposizione gli spazi per il comodato d’uso e i prodotti per le commesse esterne. Oggi intendiamo fare un appello ad aprire le porte dell’impresa vera al detenuto che sta scontando la pena perché questo ci dà la possibilità di formare mano d’opera responsabile, di abbattere la recidiva e fare una operazione di sicurezza sociale”.
Sono stati presentati i prodotti realizzati nelle carceri campane che possono avvalersi del marchio regionale “Fatti a Manetta”: manufatti delle lavorazioni interne (falegnameria, sartoria, prodotti ortofrutticoli, conserve, prodotti da forno, miele, vino, prodotti di tipografia) provenienti dagli istituti penitenziari di Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino), Carinola (Caserta), Secondigliano (Napoli), Aversa (Caserta). Al confronto con gli imprenditori moderato dal giornalista Marzio Di Mezza sono intervenuti anche il direttore della Casa circondariale di Secondigliano, Giulia Russo, il Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello, e Antonio Arzillo del Segretariato Permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale del Cnel.