Ambulanze noleggiate a tiktoker napoletani per video “acchiappa like”: su “Striscia” la denuncia di Luca Abete

di Redazione

Sui social network da un po’ di tempo sta montando un’indignazione generale per una pratica che non solo suscita sgomento, ma mette in luce un grave problema etico e sociale: ambulanze noleggiate abusivamente per realizzare video sui canali di “tiktoker”, in particolare nella zona tra Napoli e la provincia.

Secondo le segnalazioni, questi mezzi di emergenza sanitaria vengono sottratti dal loro reale scopo per essere trasformati in improbabili “set” per video “acchiappa like”. Il noleggio, a quanto pare, avviene tramite trattative private, con costi che si aggirano intorno ai 400 euro al giorno. Una cifra che potrebbe sembrare modesta a chi cerca visibilità sul web, ma che assume un valore ben diverso se si considera il prezzo pagato dalla collettività: l’indisponibilità di un mezzo che potrebbe salvare vite.

A portare alla luce questo fenomeno è stato Luca Abete, inviato del noto programma satirico “Striscia la Notizia”. Abete, da sempre impegnato nella denuncia di situazioni irregolari e paradossali, ha affrontato i presunti gestori di questo presunto losco giro, cercando di ottenere spiegazioni. Nei video trasmessi dal programma, emergono dettagli inquietanti: le ambulanze, invece di essere al servizio di emergenze, verrebbero offerte ai “clienti” per girare contenuti destinati a ottenere like e follower sui social. Il danno non è solo morale ma potenzialmente letale: il tempo e i mezzi sottratti al sistema di emergenza sanitaria potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte per chi aspetta un intervento.

Questo episodio solleva interrogativi urgenti sul controllo e la gestione delle ambulanze e, più in generale, sul dilagare di atteggiamenti irresponsabili che vedono nel guadagno facile o nella fama social un obiettivo da raggiungere a qualsiasi costo, anche a scapito del bene comune.

La speranza è che denunce come quella di “Striscia” possano non solo fermare queste pratiche, ma anche portare a misure di controllo più rigide, affinché situazioni simili non abbiano più modo di ripetersi. Nel frattempo, la riflessione resta aperta: a che punto siamo arrivati, se perfino un’ambulanza può diventare un mezzo per inseguire il successo effimero sui social? GUARDA IL VIDEO SUL SITO DI STRISCIA: CLICCA QUI

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