Approda in appello il processo sulla morte della piccola Chiara Mirto a carico del pediatra Eugenio De Felice, assolto in primo grado “perché il fatto non sussiste” dal giudice Marco Discepolo della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’appello è stato promosso dalla parte civile sostenuta dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo.
Il medico è accusato di omicidio colposo per colpa professionale medica per la morte della bambina di quattro anni, di Macerata Campania, deceduta nella notte tra il 2 e 3 marzo 2015 all’ospedale civile di Caserta per le complicanze di una miocardite. Ad azionare il procedimento penale i genitori della bimba: di qui l’inizio del processo penale a carico del professionista.
Secondo quanto denunciato dai familiari della piccola, il pediatra sarebbe stato superficiale nel visitare la loro figlioletta in ben due circostanze precedenti: il 27 febbraio ed il 2 marzo quando, a detta della madre e dei nonni di Chiara, avrebbe solo visto la gola della piccola senza ascoltare il cuore e il torace e soprattutto quando non avrebbe consigliato il ricovero ospedaliero della piccola, durante una telefonata intercorsa con la mamma della bambina, nella serata sempre del 2 marzo.
Gli avvocati Crisileo sostengono la colpevolezza dell’imputato De Felice perché, tra l’altro, non avrebbe consigliato telefonicamente ai genitori di Chiara il ricovero ospedaliero della bambina. In questo, sempre ad avviso dei legali della famiglia, consiste la “colpa medica per omissione” del sanitario. Così come la visita pediatrica del 27 febbraio e del 2 marzo, a detta dei genitori e dei nonni della bambina, che sarebbero state “superficiali”. Il medico si sarebbe limitato “a guardare solo la gola della bambina”. Per i familiari “se le avesse auscultato il cuore ed il torace, se avesse disposto il ricovero ospedaliero la bambina si sarebbe potuta salvare con elevata probabilità”.
Nel corso del processo, la famiglia di Chiara è stata investita da un altro dramma: la mamma Teresa Dell’Aquila, nel 2020, è deceduta all’età di 39 anni per un male incurabile. Il marito e papà di Chiara vuole continuare nella sua battaglia legale in loro memoria.