Esplosione fabbrica fuochi a Ercolano: ad Aversa i funerali di Samuel

di Redazione

Aversa (Caserta) – Si sono svolti oggi i funerali di Samuel Tafciu, il giovane albanese di 18 anni morto nella tragica esplosione di una fabbrica illegale di fuochi d’artificio avvenuta il 18 novembre scorso a Ercolano (Napoli), insieme alle gemelle 26enni Aurora e Sara Esposito. Il corteo funebre, in osservanza del rito musulmano, è partito dalla casa della vittima ad Aversa per concludersi al cimitero cittadino.

Samuel viveva con la famiglia della sua compagna di 17 anni, con cui aveva avuto una bambina di cinque mesi. Durante la cerimonia, Anna Campagna, madre della compagna di Samuel, ha espresso un dolore profondo, ma anche una richiesta di giustizia: “Chi ha sbagliato deve pagare, per tutta la vita.” La donna ha raccontato che Samuel viveva con loro da un anno e otto mesi, sottolineando l’importanza di ottenere giustizia per tutte e tre le vittime della tragedia: “Chiediamo giustizia per tutti e tre, per Samuele, Aurora e Sara, senza nessuno sconto di pena, perché i nostri cari sono morti”.

I funerali con rito cattolico delle gemelle si terranno lunedì 2 dicembre, alle 10, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Marigliano (Napoli). Delle spese di è fatto carico il sindaco mariglianese Giuseppe Jossa.

La tragedia si è consumata intorno alle 14 del 18 novembre, quando una violenta deflagrazione ha distrutto un immobile in contrada Patacca, ad Ercolano, dove era stata allestita la fabbrica illegale. Samuel è stato il primo a essere recuperato, con il suo corpo sbalzato a circa 50 metri dall’esplosione. Le sorelle Esposito sono state rinvenute il giorno successivo, dopo un’accurata bonifica dell’area, ancora disseminata di botti inesplosi e polveri per la realizzazione dei fuochi. Le indagini hanno rivelato che le vittime erano impiegate nella fabbrica clandestina. Le ragazze venivano pagate 150 euro a settimana, mentre Samuel percepiva 250 euro.

Per la morte dei tre giovani, è indagato Pasquale Punzo, il proprietario di fatto dell’immobile, formalmente intestato alla figlia tredicenne. L’uomo è stato sottoposto a fermo, poi convalidato, con l’accusa di omicidio volontario plurimo sotto il profilo del dolo eventuale e caporalato. Davanti al gip, ha scelto di non rispondere alle domande, rilasciando tuttavia dichiarazioni spontanee in cui si è dichiarato estraneo ai fatti. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA (credits: Salvatore De Rosa)

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