Geolier e Claudio Amendola: generazioni a confronto tra musica e autobiografie al Vulcano Buono

di Redazione

Due artisti molto amati, distanti almeno una generazione. Due libri che parlano di loro. Nel weekend appena trascorso Emanuele Palumbo, in arte Geolier, e Claudio Amendola, hanno fatto il pieno di affetto e consensi al “Vulcano Buono” di Nola (Napoli) per la presentazione delle rispettive biografie.

Ha iniziato il giovane rapper, recordman di vendite che all’interno del pop up store ha firmato oltre 1300 copie di “Per Sempre” (Electa Mondadori), scritto con il giornalista Federico Vacalebre. “Con l’aiuto di Federico sono riuscito a scrivere il dialetto, non quello che parliamo noi tutti i giorni ma quello grammaticalmente corretto”, racconta il rapper. Considerato il sold out, Geolier ha replicato l’appuntamento anche il giorno successivo, consentendo ai fan di incontrarlo anche per firmare l’ultimo cd “Dio lo sa – Atto due” (Warner Music), uscito il 22 novembre.

Claudio Amendola ha invece incontrato il pubblico nel corso del format ideato da Giuseppe Loconsole. Sul palco, allestito in piazza Capri, ha parlato delle prossime fiction di cui è attore e regista (“Il Patriarca” e “I Cesaroni”), ma anche di come è nata l’idea di scrivere la sua autobiografia, da titolo “Ma non dovevate andà a Londra?” con la prefazione di Walter Veltroni. “Avevo la storia di questo viaggio – spiega Amendola – che è stato un viaggio di formazione importante nella mia vita, di quando ero bambino. Era una storia che avevo scritto come un soggetto cinematografico molto difficile da fare, rimasto in un cassetto insieme ad altre cose. E quando mi è stato chiesto se avevo voglia di raccontarmi, ho pensato che quella storia potesse essere un buon fil rouge per poi, in ogni tappa del viaggio, andare a raccontare una tappa della mia vita”. IN ALTO IL VIDEO

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