Ergastolo. E’ la pena richiesta per Francesco Pio Valda, ventenne del quartiere Barra di Napoli accusato dell’omicidio del giovane aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, ucciso la notte del 20 marzo 2023 all’esterno degli chalet di Mergellina.
La richiesta è stata avanzata dal pubblico ministero Antonella Fratello, che ha definito la massima pena adeguata alla gravità del reato. La vittima, appena 19enne, fu colpita mortalmente durante una lite tra due gruppi di ragazzi, esplosa per futili motivi: una scarpa macchiata. Un diverbio al quale Maimone, del tutto estraneo, non aveva nemmeno partecipato.
La difesa di Valda e i dubbi sollevati – Valda, esponente di una famiglia legata alla criminalità organizzata di Barra e considerato vicino al clan Aprea-Valda, ha scelto di non sottoporsi all’esame incrociato di accusa e difesa, ma ha reso una dichiarazione spontanea: ha ammesso di aver sparato, sostenendo però di averlo fatto mentre fuggiva dalla rissa e di non sapere con certezza come sia stato colpito Maimone. Ha inoltre insinuato che altri colpi di pistola, esplosi da un’altra arma, potrebbero aver causato la morte del giovane. La difesa, affidata all’avvocato Antonio Iavarone, ha cercato di far leva su questa ipotesi, ma, al momento, non ci sono riscontri concreti che avvalorino la presenza di una seconda persona che avrebbe esploso colpi di pistola.
La famiglia Maimone attende giustizia – La famiglia della vittima, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Sergio Pisani, attende ora la sentenza definitiva, prevista per il 28 novembre. Francesco Pio Maimone, conosciuto con il soprannome di “Kekko”, sognava di diventare pizzaiolo e nulla aveva a che fare con il contesto di violenza che ha portato alla sua tragica scomparsa. Il suo ricordo continua a vivere nel dolore dei familiari, che auspicano una condanna esemplare per il responsabile del delitto.