Sequestrati e pestati brutalmente per un debito da parte di esponenti della camorra: la polizia ha arrestato oggi cinque persone, dopo che altrettante erano già finite in manette, per fatti risalenti allo scorso mese di settembre. In carcere, su disposizione del gip di Napoli e su richiesta della Dda, sono finiti due uomini e tre donne gravemente indiziati, a vario titolo, di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso. Aggravante dovuta al fatto che alcuni degli indagati sarebbero legati al clan Contini.
Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli, sono partite dalla denuncia presentata da un uomo che aveva segnalato il rapimento di suo figlio da parte di persone nei confronti delle quali il giovane aveva un debito importante. In particolare, alcuni degli indagati lo avrebbero condotto in un’abitazione nel quartiere Poggioreale e lì lo avrebbero picchiato selvaggiamente, colpendolo anche con spranghe di ferro e mazze di legno. Poi anche il padre sarebbe stato portato in quella casa, malmenato al cospetto del figlio agonizzante e minacciato di gravi ripercussioni nel caso in cui non avesse consegnato, entro poche ore, una ingente somma di denaro.
I poliziotti hanno a stretto giro individuato il luogo del pestaggio e ricostruito gli eventi, accertando che il giovane, dopo essere stato segregato in quell’abitazione, è stato portato in un altro luogo nella zona di Castel Volturno e lì rinchiuso per alcune ore, per poi essere scaricato di peso all’esterno del pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, dove ha ricevuto le prime cure e dove le lesioni riportate sono state giudicate guaribili in 30 giorni. La Polizia è riuscita a documentare come ciascuno dei destinatari del provvedimento, tra i quali figurano anche esponenti di spicco del clan Contini, avrebbe svolto il suo ruolo, da quello di autore materiale delle percosse a quello di vedetta all’esterno dei luoghi del pestaggio.