La Commissione Ue promuove il bilancio dell’Italia e boccia i conti olandesi, mentre giudica “non in linea” il Documento programmatico di bilancio della Germania.
Il Piano strutturale di bilancio del nostro Paese “soddisfa i requisiti” del nuovo Patto di stabilità, secondo Bruxelles, dal momento che “definisce un percorso fiscale credibile” per garantire che il debito pubblico vada verso un percorso discendente. Cartellino rosso, invece, ai Paesi Bassi, il cui Documento di bilancio viene giudicato “non in linea” con le raccomandazioni di spesa. Giudicati “non pienamente in linea” anche i Dpb di Estonia, Finlandia e Irlanda per la spesa, e di Lussemburgo, Malta e Portogallo per la mancata riduzione dei sussidi energetici. La Lituania “rischia di non essere in linea” sulla spesa.
“I progetti di bilancio per il 2025 mostrano che, in base alle nuove regole, il consolidamento non avviene a scapito degli investimenti. Allo stesso tempo, dobbiamo rimanere agili e pronti a rispondere a shock inattesi”, afferma il commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni. “Nel quadro delle nuove regole di governance economica, l’economia europea deve rafforzare la propria competitività e sicurezza per affrontare l’incertezza geopolitica”, segnala.
“La nostra nuova governance economica funziona. La Commissione ha valutato la prima serie di piani a medio termine di 22 Stati membri. Questi contribuiranno alla sostenibilità fiscale e promuoveranno una crescita sostenibile e inclusiva. Mentre l’economia dell’Ue si riprende, dobbiamo garantire che rimanga competitiva per il futuro e in grado di resistere alle sfide globali”, afferma Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione Ue.
“Nel complesso, lo scenario macroeconomico su cui si basano le proiezioni di bilancio nel Documento programmatico di bilancio sembra essere in linea con le previsioni della Commissione per il 2025 e il 2024”. Lo afferma l’esecutivo Ue in merito alle attese di crescita del Pil italiano dell’1,2% nel 2025, rispetto all’1% delle previsioni autunnali della Commissione. “La principale differenza”, nota, “riguarda la crescita del Pil reale e riflette un riporto meno favorevole per il 2024, che è stato aggiornato dopo la data di cut-off delle proiezioni macroeconomiche del Draft Budgetary Plan, nonché le previsioni più basse della Commissione per la domanda interna in entrambi gli anni, soprattutto per gli investimenti”.