Maiano di Sessa Aurunca, la Cooperativa “Al di là dei Sogni” celebra i suoi “20 anni di follia”

di Redazione

Maiano di Sessa Aurunca (Caserta) – La cooperativa sociale “Al di là dei Sogni” spegne venti candeline. Un traguardo importante, raggiunto con impegno e passione, che testimonia la forza di un’idea nata nel 2004: creare un modello di sviluppo alternativo nel Sud Italia, basato sulla legalità, la solidarietà e la valorizzazione delle persone.

“Venti anni di follia tra sogni e concretezza; venti di cambiamento, di immaginazione, divertimento e trasformazione della realtà”, raccontano dalla cooperativa. “Venti anni in cui abbiamo dimostrato la caparbietà di immaginare un Sud diverso, un Sud che crea e diffonde lavoro. Immaginare un lavoro intorno alle persone e non le persone che girano intorno ad un lavoro”.

Un percorso lungo e ricco di sfide, che ha visto “Al di là dei Sogni” impegnata su diversi fronti: dalla creazione di opportunità lavorative alla promozione di un welfare genuino, dalla lotta alla criminalità organizzata al sostegno delle fasce più deboli. “Venti anni di relazioni professionali con il territorio per costruire nuovi paradigmi di vita economica, sana, mai rassegnata, in territori che hanno bisogno di tutto, soprattutto di un modello di economia e welfare genuini e di antidoto a quello criminale”, sottolineano.

Simbolo di questo impegno è il bene confiscato “Alberto Varone”, un tempo abbandonato e oggi trasformato nel più grande bene confiscato per riuso sociale in Italia. “Venti anni che hanno visto il bene confiscato ‘Alberto Varone’, un pezzo di terra dimenticato nelle campagne del Sud, diventare il più grande bene confiscato per riuso sociale in Italia”, ricordano con orgoglio.

Ma “Al di là dei Sogni” è anche una storia di incontro e condivisione, di reti costruite con passione e dedizione. “Venti anni di relazioni in ogni angolo del nostro Paese, di reti costruite che respirano di vita ancora oggi e continuano a pianificare idee e orizzonti”, spiegano. “Venti anni di volontari, di scout, di oratori, di campi di Estate Liberi, di raduni, marce, manifestazioni. Venti anni di cura degli ultimi, venti anni di studio per essere sempre un passo avanti nel prendersi cura delle fragilità”.

Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani, accompagnati nel loro percorso di crescita e formazione. “Venti anni in cui ci sono stati affidati tantissimi giovani e con loro siamo cresciuti tra domande e dubbi, perché la società civile è costituita da ognuno di voi che fa il proprio dovere ma sostiene anche chi cammina affianco in un sogno che diventa realtà, di una comunità che tutta insieme si sostiene, con umanità nelle sue fragilità”, affermano.

Per celebrare questo importante anniversario, “Al di là dei Sogni” ha in programma un anno di festeggiamenti. “E come festeggiamo questo anniversario così importante? Vogliamo festeggiare per un anno intero e il 30 dicembre 2024, giorno della fondazione di ‘Al di là dei Sogni’, sarà il primo giorno di festa: intimo, tra chi vive la quotidianità del sogno per poi travolgerci nel nuovo anno in un cammino che porterà iniziative, incontri, dibattiti, concerti, festa dello stare insieme”, annunciano.

Un’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa avventura. “Festeggiare per un anno intero, per avere il tempo di ringraziare tutti, tutti quelli che a migliaia, tra amici, volontari, curiosi, sacerdoti, suore, attivisti, studenti, professori, laici, pellegrini, dubbiosi, costruttori di pace, imprenditori, inventori, magistrati, forze dell’ordine, ‘pazzi’, detenuti, tossicodipendenti, critici e osservatori, diffidenti e sconfortati, entusiasti e amministratori, affollano il nostro bene confiscato e lo hanno reso quello che è oggi”.

“Venti anni di cooperanti, di cooperative, di consorzi, di fondazioni, di idee impossibili diventate realtà perché quando si mettono insieme i sognatori, l’impossibile diventa semplicemente il vivere quotidiano e la follia diventa realtà e perché no anche di sogni infranti perché il fallimento ci insegna che possono nascere anche fiori dal cemento e ci indica la strada di nuovi percorsi, di nuove visioni”, concludono. “La nostra storia è sempre la stessa: essere nella comunità, essere per la comunità. Tenere le porte aperte non solo per festeggiare questo ventennale, ma per accogliere, per condividere. Perché la nostra storia, i nostri venti anni, non sono solo nostri ma di tutti e dei tanti che hanno costruito con noi e che non ci sono più. Nel nostro cuore guidano i nostri passi e il loro operato è traccia viva. Venti anni di follia, venti anni di Al di là dei Sogni”.

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