Mondragone (Caserta) – L’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune interviene duramente in merito alla gestione della prima “Giornata contro l’influenza della camorra nella Città” da parte dell’amministrazione Lavanga, definendola un’occasione mancata.
«Era già tutto previsto», esordisce l’Ambc, che ricorda come in passato avesse proposto l’istituzione di una “Giornata della Memoria Cittadina delle Vittime della Camorra”, per onorare coloro che hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata e chi ha lasciato un’eredità di lotta e impegno civile. «Quei pochi amici che ci seguono sanno che quando ricordammo il nostro compianto Amato Lamberti proponemmo alla città e a chi temporaneamente è stato votato per amministrarla una Giornata della Memoria Cittadina delle Vittime della Camorra e in Ricordo di coloro che hanno combattuto contro la criminalità organizzata. Una Giornata per ricordare chi è caduto per mano della criminalità e chi ci ha lasciato una grande eredità di lotta e d’impegno civile», affermano. Tuttavia, lamentano, quella proposta fu «sonoramente snobbata». Anzi, proseguono, «il presidente del Consiglio comunale, che “non perde mai occasione per farsi conoscere”, ebbe anche (privatamente) da ridire».
Successivamente, l’amministrazione approvò la “Giornata contro l’influenza della camorra nella Città”, scegliendo come data il 7 dicembre. L’Ambc osserva: «Poi, trascorsi quattro mesi, la Giunta Lavanga approvò una delibera per l’istituzione della Giornata contro l’influenza della camorra nella Città (?), con lo slogan: “Mondragone Città Anticamorra”». Secondo l’associazione, «si profilavano all’orizzonte i primi venti di tempesta e quale miglior aggancio dell’anticamorra per cercare di tenersi a galla».
In quell’occasione, l’Ambc aveva scritto che avrebbe preferito un’altra impostazione e un altro titolo per la Giornata, ma comunque accoglieva l’iniziativa, «in grado di testimoniare la lotta alla criminalità organizzata e di formare alla legalità, soprattutto i più giovani, nella speranza di non doverci trovare annualmente di fronte ad una passerella e ad uno spot di un’Amministrazione comunale che, si sottolineava, nel contempo fa fatica a praticare la legalità quotidianamente, negli atti e nell’azione di governo». Ma, come scrivono ora, «ci sbagliavamo: alla prima occasione, cioè sabato scorso 7 dicembre, non c’è stata alcuna passerella ma non c’è stato neppure nulla di ciò che avevano previsto di fare».
L’Ambc cita la delibera numero 116 del 6 agosto 2024, che stabiliva una serie di attività per la Giornata: «Le principali attività che potranno essere organizzate in occasione della giornata contro l’influenza della camorra nella Città potranno essere: cerimonia commemorativa con discorsi commemorativi da parte delle autorità locali, dei leader comunitari e dei familiari delle vittime; momento di silenzio per onorare le vittime della camorra e riflettere sull’impatto devastante del crimine organizzato; mostra fotografica che documenti storie e volti delle vittime della camorra, così come le iniziative di contrasto al crimine organizzato; conferenze e dibattiti su temi legati alla criminalità organizzata, alla lotta contro la camorra e alla promozione della legalità; incontri con testimoni di crimini legati alla camorra, sopravvissuti o familiari delle vittime, per condividere le loro esperienze e sensibilizzare il pubblico; proiezioni di documentari che raccontano storie di vittime della camorra e le iniziative di contrasto al crimine organizzato; laboratori educativi nelle scuole e nei centri giovanili per sensibilizzare i giovani sui rischi della criminalità organizzata e promuovere la cultura antimafia; spettacoli teatrali, concerti o altre performance artistiche che affrontano il tema della criminalità organizzata e della memoria delle vittime; marcia o manifestazione pubblica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della lotta alla camorra e per chiedere giustizia per le vittime; campagna di sensibilizzazione sui media locali e sui social media per diffondere messaggi contro la camorra e promuovere la cultura della legalità e della solidarietà».
Tuttavia, «di tutto ciò, di tutte le roboanti previsioni fatte dalla Giunta Lavanga, non c’è stata traccia alcuna», afferma l’Ambc. «Tutto è stato miseramente ridotto ad un piccolo messaggio social del sindaco postato il giorno 7 dicembre sulla sua pagina Facebook, con il quale si limitava a ricordare la Giornata, chiamava in causa qualche scuola e dava appuntamento a data da definire per consegnare il solito libro del solito Maresca (“solito” perché non è la prima volta che viene a trovarci e a presentarci il suo libro). Quindi, sostanzialmente la prima Giornata contro la camorra è passata del tutto inosservata. In città nessuno si è accorto dell’evento».
L’associazione non manca di sottolineare come il tempo, «che è galantuomo», abbia «svelato la vera natura del profilo anticamorra dell’Amministrazione Lavanga». «In un Paese – continua da Ambc – dove tutti scrivono libri (ma pochi li leggono) c’è una fiorente letteratura anche sulla camorra. E tra i tanti libri ci permettiamo di segnalarne uno: “La mafia siamo noi” di Sandro De Riccardis su Rita Atria, testimone di giustizia morta suicida a soli diciassette anni. Rita scriveva nel suo diario: “Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”». L’Ambc conclude: «Un libro per le scuole, ma anche per sindaci, amministratori locali, e politici. Un libro per tutte le cittadine e i cittadini».