“Non permetteremo alla camorra di rialzare la testa”. È questo il monito lanciato dal comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, Manuel Scarso, durante la conferenza stampa di fine anno. Un messaggio chiaro e forte, supportato dai dati sui reati e dalle operazioni condotte dall’Arma nel corso del 2024.
Scarso ha sottolineato l’impegno dei Carabinieri nel contrastare il tentativo di alcuni esponenti dei clan di riorganizzarsi dopo essere usciti dal carcere, dove avevano scontato lunghe pene, soprattutto legate al maxi-processo “Spartacus”. “Questi soggetti pericolosi li abbiamo tenuti sotto controllo e riarrestati”, ha affermato il comandante, riferendosi in particolare all’operazione di settembre che ha smantellato il clan Picca di Teverola, costola dei Casalesi, e agli arresti di Emanuele Libero Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” Schiavone, e di Francesco Reccia, figlio di un altro storico esponente della camorra casalese.
Questi risultati dimostrano che l’emergenza camorra, rispetto a qualche anno fa, nel Casertano è rientrata, ma l’attenzione resta alta. “Nei prossimi mesi altri vecchi camorristi potrebbero uscire di cella – ha avvertito Scarso – e continueremo a non dar loro tregua. Devono sapere che non possono più tornare a fare quello che facevano”.
Il comandante ha poi rivolto un appello alla società civile, chiedendo un “salto culturale” per affrancarsi definitivamente dalla mentalità mafiosa. “Agli imprenditori dico di non cercare scorciatoie, ai cittadini di avere fiducia nelle istituzioni e denunciare episodi di illegalità”.
Un appello esteso anche alle pubbliche amministrazioni, dopo un anno in cui le indagini dei Carabinieri hanno portato alla luce episodi di corruzione e appalti truccati che hanno coinvolto politici e amministratori locali, in particolare nel Comune di Caserta (attualmente sotto la lente di una commissione d’accesso), e in Provincia. “Chiedo il massimo supporto alle amministrazioni”, ha concluso Scarso, sottolineando la necessità di una collaborazione attiva per estirpare il cancro della corruzione e dell’illegalità.