Corea del Sud dichiara la legge marziale d’emergenza ma il Parlamento chiede la revoca

di Redazione

Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha dichiarato la legge marziale di emergenza. La misura si è resa necessaria, ha spiegato, per “proteggere il Paese dalle forze comuniste del Nord”. Yoon Suk Yeol ha comunicato la decisione in un discorso alla nazione trasmesso in diretta televisiva, in cui ha spiegato di aver proclamato la legge marziale “per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce poste dalle forze comuniste della Corea del Nord e per eliminare gli elementi anti-Stato”.

L’esercito ha annunciato la sospensione di tutte le attività del Parlamento: elicotteri militari sono stati visti atterrare sul tetto. Mentre i politici di maggioranza e opposizione si schierano contro la decisione del presidente.

Il parlamento sudcoreano, però, ha approvato all’unanimità il rifiuto della legge marziale adottata dal presidente Yoon Suk Yeol. L’Assemblea nazionale, in sessione plenaria, ha approvato una risoluzione che ne richiede l’abolizione. Hanno votato a favore tutti i 190 deputati presenti. Lo rende noto l’agenzia Yonhap.

Ci sono stati scontri di fronte al Parlamento sudcoreano dopo che la polizia ha impedito ai parlamentari di entrare nell’edificio dell’Assemblea nazionale in seguito alla legge marziale. Lo riportano i media internazionali tra cui la Bbc. Quando la polizia ha provato a chiudere il cancello principale, alcuni cittadini hanno provato a entrare tra grida e momenti di tensione, con gli agenti che hanno utilizzato gli scudi per bloccare le persone, scrive la Yonhap.

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