Cesare Ragazzi, imprenditore e volto televisivo degli anni ’80, grazie alla sua azienda specializzata in soluzioni per la calvizie, è morto nella serata del 27 dicembre, all’età di 83 anni, nella sua casa di Bazzano, in provincia di Bologna, dove era nato e risiedeva.
Le esequie, come annunciato dalla sindaca di Valsamoggia, Milena Zanna, saranno celebrate lunedì 30 dicembre, alle ore 10, nella chiesa di Santo Stefano a Bazzano, preceduta dalla camera ardente alla casa funeraria Parini.
Da giovane faceva parte della band chiamata “I Vagabondi”, nella quale ricopriva il ruolo di chitarrista e di seconda voce. Alla fine degli anni sessanta, cominciò a perdere i capelli e si mise a studiare il problema della calvizie. Riuscì a inventare la protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto, attraverso un nastro apposito: egli stesso lo definì “un parrucchino di capelli naturali”. La sua azienda – specializzata in soluzioni per la calvizie – poteva vantare tra i suoi clienti anche Lucio Dalla.
Fu il terzo imprenditore italiano a pubblicizzare la sua azienda con la propria immagine, dopo Nicola Ciccarelli (parafarmaceutici) e Lamberto Gancia (vini e spumanti). Grazie a un’indovinata campagna pubblicitaria, a partire dagli anni ottanta fu ospite in diverse trasmissioni televisive tra cui Quelli che il calcio, Passaparola, Torno sabato…e tre di Giorgio Panariello.
Lo slogan pubblicitario utilizzato nei passaggi televisivi (Salve… sono Cesare Ragazzi!), divenne un cosiddetto tormentone. “Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un’idea meravigliosa”, diceva una frase di uno dei suoi celebri spot.