Il ministero degli Affari Esteri rende noto che la giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre dalle autorità di polizia di Teheran. Su disposizione del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione. L’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della Sala. La famiglia è stata informata dei risultati della visita consolare. Sala aveva un regolare visto giornalistico.
“Su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso” dell’arresto della giornalista Cecilia Sala “con la massima attenzione sin dal suo inizio. In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Sala e verificare le condizioni della sua detenzione. Nelle prossime ore l’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita”.
Cecilia Sala si trovava in Iran per svolgere servizi giornalistici ed è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Sono stati i genitori della Sala, in accordo con la Farnesina, a tenere la massima discrezione con la stampa per, si legge nel comunicato del ministero, “agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda”. La giornalista italiana è trattenuta nel carcere di Evin, in una cella di isolamento e a quanto si apprende è “in buone condizioni fisiche” ed è “molto determinata a difendere il suo lavoro”.
Cecilia Sala è autrice e voce del noto podcast “Stories” di Chora Media, che quasi quotidianamente racconta una storia dal mondo. Classe 1995, Cecilia Sala scrive anche sul Foglio e ha pubblicato reportage dall’estero su L’Espresso e Vanity Fair. Ha lavorato nella redazione di Otto e mezzo, con la media company Vice per SkyTg24, con Rai e con Fremantle Media. Di Iran ha parlato anche nel suo ultimo libro “L’incendio”, pubblicato da Mondadori nel 2022, il cui sottotitolo è “Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan”.
Proprio qualche giorno prima dell’arresto Sala aveva pubblicato il 16 dicembre un podcast dal titolo “Una conversazione sul patriarcato a Teheran”, in cui parla con una 21enne iraniana, Diba, della nuova legge sull’hijab. “Sono tornata in Iran, il posto che più mi è mancato e dove vivono le persone che più mi sono mancate, è un posto dove l’accesso per i giornalisti può essere complicato”, esordiva Sala nel suo racconto.