Aversa, nomina De Cristofaro: atti in Procura, opposizione interroga il sindaco

di Redazione

Aversa (Caserta) – Non si placa la polemica sulle modalità che hanno portato, nel luglio scorso, alla nomina ad assessore di Orlando De Cristofaro. Dopo l’esposto presentato alla Procura di Napoli Nord dalla segretaria comunale Emanuela De Chiara, ora anche i consiglieri di minoranza Mario De Michele, Antonio Mottola, Mauro Baldascino, Marco Girone, Immacolata Lama e Dino Carratù presentano un’interrogazione al sindaco Francesco Matacena, sollevando dubbi sulla legittimità dell’atto di nomina.

Al centro della controversia, la presunta modifica del decreto di nomina di De Cristofaro in momenti successivi alla sua pubblicazione, avvenuta il 24 luglio 2024. I consiglieri di minoranza, insospettiti da questa anomalia, chiedono al primo cittadino spiegazioni in merito alle ragioni di tale modifica e alla mancata pubblicazione del nuovo decreto sul sito istituzionale. Inoltre, sollevano quesiti sull’utilizzo del protocollo elettronico e sulla legittimità di modificare atti già pubblicati, chiedendo a Matacena se fosse a conoscenza di altri casi simili e se avesse avviato “un’indagine interna per comprendere le motivazioni dell’esistenza di un decreto di nomina successivo a quello pubblicato in data 24 luglio 2024”.

La vicenda ha inizio a luglio, quando il decreto di nomina di De Cristofaro appariva incompleto: l’accettazione e la notifica risultavano effettuate al consigliere comunale Raffaele Oliva, il quale firmava per delega, attestando l’assenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità per De Cristofaro. Una procedura ritenuta alquanto singolare dai consiglieri di opposizione. Ad agosto, poi, a seguito di una richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere Dino Carratù, emergevano discrepanze tra il file pubblicato sul sito del Comune nella sezione “Amministrazione Trasparente” e quello fornito allo stesso Carratù. Nello specifico, i due documenti risultavano creati in momenti diversi (il primo a luglio, il secondo ad agosto) e mostravano firme, cancellature, timbri e indirizzi apposti in maniera diversa. Compariva anche un errore nell’indirizzo (“Triesto” anziché Trieste). Mentre la magistratura indaga per fare chiarezza su questa intricata vicenda, finora, come ribadito lo scorso novembre in Consiglio comunale, l’assessore De Cristofaro ha sempre respinto le accuse, parlando di “caccia alle streghe”.

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