Aversa, Standard di via Santa Lucia: il Tar sospende ordinanza del Comune per eccesso di potere

di Redazione

Aversa (Caserta) – Durissimo colpo al Comune di Aversa nella vicenda degli standard che ha tenuto banco in città negli ultimi anni e che aveva anche portato diversi amministratori della cittadina normanna, davanti alla Corte dei Conti.

La vicenda dello standard di via Santa Lucia parte da lontano ovvero da quando, nel 2015, il Comune ordina al condominio il rilascio dell’area, che si sarebbe dovuta cedere 27 anni prima, e la demolizione della recinzione. Difeso dall’avvocato Fabrizio Perla, il condominio ottiene sentenza dal Tar nel 2020 che accoglie il ricorso per quanto riguarda la demolizione, per carenza di potere, e rimanda al giudice ordinario per la questione della proprietà dell’area. Ma anche il Tribunale di Napoli Nord, nel 2023, accoglie pienamente la domanda del condominio e dichiara, infatti, del tutto nulla, per carenza assoluta di potere, l’ordinanza del 2015, tra l’altro rigettando anche la domanda riconvenzionale del Comune tesa ad ottenere l’accertamento dell’occupazione dell’area in questione ed il suo rilascio.

Nonostante queste sentenze passate in giudicato, il Comune di Aversa, di recente, nel dicembre 2024, dunque a distanza di 37 anni dal “fatto”, è “ripartito” con una nuova ordinanza dirigenziale, la numero 252, con la quale, ancora una volta, “dato atto che questo ente intende tutelare il possesso del bene di sua proprietà allo stato occupato abusivamente”, e ancora una volta richiamando, tra gli altri, gli articoli 822, 823 e 824 c.c., che due sentenze avevano dichiarato inapplicabili, ha ordinato l’eliminazione della recinzione.

Impugnato il provvedimento dinanzi il Tar, sempre con l’avvocato Perla, durissima è stata la risposta dei giudici amministrativi che hanno prima immediatamente sospeso con decreto d’urgenza il 28 dicembre, per poi, con ordinanza collegiale del 24 gennaio, accolto la sospensiva ritenendo sussistere sia il profilo dell’eccesso di potere che quello del difetto di legittimazione passiva del condominio, condannando il Comune alle spese. Rinviato il merito al dicembre 2025 anche se, già da ora, alla luce di quanto detto dal Tar, l’esito del giudizio appare già decisamente segnato.

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