Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – «L’apertura dell’ambulatorio infermieristico rappresenta solo il primo passo verso il potenziamento dell’offerta sanitaria sul quale i vertici dell’Asl Caserta si sono impegnati a più riprese, fino all’ultima riunione dello scorso novembre». Così Raffaele Aveta e Italo Crisileo, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale di “Alleanza per la città – Movimento 5 Stelle”, commentano l’inaugurazione della struttura presso l’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere.
«Nessuno creda – aggiunge il leader dell’opposizione – che ci accontenteremo di una piccola goccia. Ci siamo battuti per anni per la riapertura del pronto soccorso, abbiamo insistito almeno per un punto di primo intervento (Psaut) e ci è stata promessa almeno un’offerta di cure primarie. L’ambulatorio infermieristico, a nostro parere, per quanto utile, non è sufficiente ed è solo uno step che va completato nel più breve tempo possibile con l’ambulatorio delle cronicità e con l’ambulatorio di cure primarie. Quest’ultimo deve essere ad accesso diretto e libero per l’utente che presenta sintomi che richiedono prestazioni “di bassa intensità e complessità, non urgenti”. Deve inoltre essere operativo ventiquattr’ore su ventiquattro e deve agire in sinergia con i medici già presenti nel presidio ospedaliero».
«Nella riunione dello scorso novembre – concludono Aveta e Crisileo – ci erano state promesse delle cose diverse. Chiediamo al sindaco, pertanto, di farsi carico del rispetto degli impegni assunti dall’Asl, senza continuare ad accettare supinamente le scelte discutibili dei vertici sanitari. Per quanto ci riguarda, siamo costretti ad alzare di nuovo il livello di attenzione, vista la totale inaffidabilità della nostra amministrazione e dei vertici dell’azienda sanitaria. Entro un mese, torneremo in campo con nuove proteste forti per ottenere almeno il rispetto delle promesse fatte, giacché il diritto alla salute resta una nostra priorità per garantire il benessere e i servizi essenziali a un bacino di utenza di circa 150mila persone».